Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Accanto ai sofferenti e dei bisognosi, negli scenari più disperati, nel segno della fraternità e del servizio. Nel 150.mo di fondazione del Corpo degli Alpini Francesco tratteggia così il servizio reso dalle Penne Nere.
Vangelo messo in pratica
Non siete rimasti spettatori durante i momenti più difficili, no, siete stati e siete coraggiosi protagonisti del tempo che vivete. Questa concretezza nel servire, anima del vostro sodalizio, è Vangelo messo in pratica.
Fraternità e servizio: due caratteri che secondo il Successore di Pietro descrivono bene l’identità degli alpini, fedeli nei fatti al Vangelo:
Penso alla vostra presenza accanto ai terremotati e a quanti sono colpiti da calamità; al vostro sostegno nel realizzare infrastrutture per le persone fragili; alla vostra generosa disponibilità durante la pandemia.
Non è un caso se la storia del Corpo degli Alpini annovera tra i suoi membri uomini che hanno incarnato il messaggio di Gesù fino all’eroismo e al dono di sé, come don Carlo Gnocchi, don Secondo Pollo, Teresio Olivelli e Fratel Luigi Bordino.
Presenza forte e tenera
Gli Alpini, secondo il Pontefice, sono “esperti di ospedali’ da campo”.
Sapete che non basta piantare le tende; quelle ci vogliono, certo, ma ci vuole anche e soprattutto il calore umano, una presenza-accanto. Una presenza tenera… A me colpisce la tenerezza del cuore alpino, un uomo forte ma nei momenti della vita più forti, viene quella tenerezza. Forti ma teneri. E questo calore umano, che è una presenza. Possiate offrire questa presenza, direi paterna, vicino alle persone più deboli, nelle quali c’è Gesù, come Lui ci ha detto: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me»
Forti, ma teneri. Questo sono gli Alpini secondo il Papa che cita il loro canto, il testamento del Capitano in cui è espressa la tenerezza nie confronti di quattro figure femminili: la madre, la fidanzata, la Patria e le montagne:
Questa è la tenerezza vostra, dentro, che è custodita dalla forza del lavoro e dell’essere accanto a tutti.
Altruismo e fraternità
In cammino, insieme per oltre un secolo, con un senso vivo di altruismo: “Non si è Alpini per sé stessi, ma per gli altri e con gli altri”. A questo proposito Francesco evidenzia il senso vivo dell’altruismo e della fraternità che da sempre caratterizzano gli Alpini nel proposito di “allargare la famiglia”, collaborando con altri: i militari nell’Esercito o varie organizzazioni benefiche.
Oggi, nel soffocante clima di individualismo che rende indifferenti molti, c’è bisogno di ripartire da qui, di ritrovare l’entusiasmo di prendersi cura degli altri. È importante, è la vostra testimonianza: questa testimonianza è storica e attuale.
In cordata
Da Francesco l’incoraggiamento “ad andare avanti, sempre in cammino, ancorati alle radici, alla memoria e al tempo stesso legati in cordata”, solerti nell’aiuto reciproco “per non cedere alla stanchezza e portare avanti insieme la fedeltà agli impegni e alla parola data”.