Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa affida a Maria i bisogni del mondo: Myanmar, Ucraina, Camerun e migranti

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

L’Italia dove nascono pochi figli, il Myanmar in fiamme dopo il colpo di stato, e gli 11 bambini uccisi nell’attacco ad una scuola, l’Ucraina dove i leader mondiali devono riuscire a fermare la guerra, il Camerun e l’appello dei vescovi per la liberazione dei sacerdoti, religiosi e laici sequestrati in una chiesa, e i migranti e rifugiati, perché nella Giornata a loro dedicata si rinnovi l’impegno di tutti “a costruire un futuro più inclusivo e fraterno”. Sono i “bisogni più urgenti del mondo” per i quali Papa Francesco, a Matera, invoca la “materna intercessione” della Vergine Maria, “donna eucaristica”, prima di chiudere con la preghiera dell’Angelus la Celebrazione che conclude il 27.mo Congresso Eucaristico Nazionale.

A Matera, Il Papa prega davanti all’icona della Vergine Maria

In Italia ci siano più nascite, più figli

Dopo aver ringraziato chi ha preso parte alla Messa e al Congresso, il cardinale Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, la Diocesi di Matera-Irsina per l’accoglienza e l’organizzazione, come pure tutti i volontari, il Papa affida alla Madre di Dio “il cammino della Chiesa in Italia, perché in ogni comunità si senta il profumo di Cristo Pane vivo disceso dal Cielo”. E invoca la sua intercessione prima di tutto perché in Italia ci siano “più nascite, più figli”.

Basta tragedie come la strage di bambini in Myanmar

E poi per il Myanmar, “nobile Paese” asiatico martoriato “da più di due anni da gravi scontri armati e violenze, che hanno causato tante vittime e sfollati”. E ricorda di aver sentito questa settimana “il grido di dolore per la morte di bambini in una scuola bombardata”. E a braccio aggiunge “Si vede che è la moda, bombardare le scuole, oggi, nel mondo! Che il grido di questi piccoli non resti inascoltato! Queste tragedie non devono avvenire!”. Il drammatico attacco, da parte di elicotteri, secondo testimoni governativi, è avvenuto il 16 settembre, nella regione di Sagaing.

Pace in Camerun, dopo i sequestri in chiesa

Lo stesso giorno, nel sud-ovest del Camerun, dove dal 2016 è in corso un conflitto tra separatisti ed esercito regolare, alcune persone, tra i quali cinque sacerdoti e una religiosa, sono stati rapiti nella Diocesi di Mamfe, mentre si trovavano nella chiesa di di Santa Maria, nel villaggio di Nchang. Secondo i vescovi, che hanno lanciato un appello per la liberazione, è un sequestro a scopo di estorsione. Francesco si unisce all’Angelus al loro appello, e prega per i sequestrati “e per le popolazioni della provincia ecclesiastica di Bamenda: il Signore doni pace ai cuori e alla vita sociale di quel caro Paese”.

Fine della guerra in Ucraina, l’appello ai leader mondiali

A Maria, Regina della Pace, il Pontefice si rivolge perché “conforti il martoriato popolo ucraino” e ottenga “ai capi delle Nazioni”, riuniti in questi giorni a New York per l’Assemblea delle Nazioni Unite, “la forza di volontà per trovare subito iniziative efficaci che conducano alla fine della guerra”.

Il Papa parla prima della recita dell’Angelus a Matera

Un futuro più inclusivo e fraterno per migranti e rifugiati

Infine nella domenica nella la Chiesa celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, sul tema “Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati”, Papa Francesco chiede di rinnovare “l’impegno per edificare il futuro secondo il disegno di Dio: un futuro in cui ogni persona trovi il suo posto e sia rispettata; in cui i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta possano vivere in pace e con dignità”. Perché, aggiunge, “il Regno di Dio si realizza con loro, senza esclusi. È anche grazie a questi fratelli e sorelle che le comunità possono crescere a livello sociale, economico, culturale e spirituale; e la condivisione di diverse tradizioni arricchisce il Popolo di Dio. Impegniamoci tutti a costruire un futuro più inclusivo e fraterno!”. E ricorda i quattro impegni per aiutare chi è costretto a lasciare il proprio Paese: “I migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati”.

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