Renato Martinez e Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
In un’atmosfera di festa, animata dai canti e dalle danze dei giovani partecipanti, si è svolta questo pomeriggio, nell’Aula Magna dell’Università Urbaniana di Roma, la lezione inaugurale della Scuola Laudato si’, presieduta da Papa Francesco. L’incontro ha visto la partecipazione di personalità di spicco dell’arte, della musica, dello sport e della tecnologia, ma anche di rappresentanti della società civile di vari Paesi del mondo in cui Scholas è attiva, ed è stato la cornice per confermare il nuovo status giuridico dell’organismo, al quale recentemente il Pontefice, con un chirografo, ha assegnato la qualifica di associazione di fedeli a carattere internazionale.
50 giovani per proclamare la cura della Casa comune
All’incontro hanno partecipato circa 50 studenti provenienti da Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Spagna, Haiti, Italia, Messico, Panama, Paraguay, Portogallo e Messico. Per un anno, questi ragazzi saranno impegnati nella cura del Creato e svilupperanno progetti di impatto socio-ambientale nelle loro comunità. Dopo aver elencato le sfide che oggi devono essere affrontate, i giovani hanno detto al Papa che “questo gruppo andrà in due continenti per annunciare la Buona Novella e per dire che dobbiamo prenderci cura della Casa comune”. E, ringraziando Scholas per aver dato loro gli strumenti necessari per questo compito, si sono impegnati a prendersi cura del Creato e “a proclamare la cura della Casa Comune”.
Il potere delle donne di cambiare il mondo
All’incontro ha partecipato anche il leader della celebre band irlandese degli U2, Bono Vox, al secolo Paul David Hewson, che ha ringraziato gli organizzatori per questa esperienza di partecipazione alla Scuola Laudato si’, per la promozione della cultura dell’incontro e per questa promozione di Scholas come “Movimento educativo internazionale”. Parlando poi della peculiarità dell’essere femminile, Bono ha chiesto a Papa Francesco se la particolare capacità che le donne hanno nel cambiare il mondo è anche una sorta di “superpotere” idoneo a promuovere la cura dell’ambiente del pianeta. Il Santo Padre ha risposto, dicendo che generalmente “si tende a parlare di madre terra, non di padre terra”. Inoltre, il Papa ha sottolineato che le donne hanno il dono naturale di saper cambiare le cose e, alludendo ai primi capitoli del libro della Genesi, ha affermato che “da quel giorno della mela”, esse sono protagoniste.
La difesa della natura: lotta per l’armonia
Una delle giovani partecipanti, Irene, ha chiesto al Pontefice perché avesse scelto Scholas per portare la Laudato Si’ al mondo. Papa Francesco ha spiegato, che per far conoscere l’Enciclica, sono necessari “poesia e coraggio”. E che la vita in poesia non si impara sui libri, ma con il lavoro, con la contemplazione della natura. E, tornando alla sua riflessione sulle donne, il Santo Padre ha detto che “le donne hanno la vocazione di dare la vita”. Si tratta di sopravvivenza e la difesa della natura è una lotta per l’armonia e le donne su questo punto ne sanno di più. Per questo Scholas ha la capacità di creare poesia e cambiamento. L’incontro è proseguito con la presentazione delle diverse iniziative e dei progetti che Scholas Occurrentes sta sviluppando in varie parti del mondo, in cui sono coinvolti personaggi di spicco del mondo dell’arte, dello sport e della tecnologia, oltre a rappresentanti della società civile.
Scholas Occurrentes un’associazione privata di fedeli
Il 17 maggio scorso, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto il chirografo di Papa Francesco, firmato nella Solennità di San Giuseppe del 19 marzo, che istituisce Scholas come “Associazione privata di fedeli a carattere internazionale”. “Tenendo conto che la Fondazione Pontificia continua oggi ad ampliare la sua azione caritativa e a strutturarsi come una comunità di comunità e un movimento educativo di carattere internazionale, essa richiede una nuova forma giuridica conforme a questa nuova realtà”. Nel chirografo si ricorda che “Scholas Occurrentes affonda le sue radici nei programmi ‘Scuola di quartiere’ e ‘Scuole sorelle’ sviluppati nei quartieri di Buenos Aires, su iniziativa dell’allora arcivescovo, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, ed è in continua crescita, essendo oggi un’immensa rete mondiale di scuole, che condividono i loro beni, avendo obiettivi comuni, con particolare attenzione a quelle con minori risorse”.