Chiesa Cattolica – Italiana

Il Papa: a Gaza uccisi civili inermi, “è la guerra, è il terrorismo”

All’indomani della sparatoria dell’esercito israeliano all’uscita della parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza City, Francesco torna a pregare per la pace in questa terra martoriata e pronuncia il nome delle vittime sorprese dal fatale attacco avvenuto “dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore. Una mamma e sua figlia sono state uccise”

Antonella Palermo – Città del Vaticano

“Qualcuno dice: “È il terrorismo, è la guerra”. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che “Dio fa cessare le guerre… rompe gli archi e spezza le lance” (cfr Sal 46,9). Preghiamo il Signore per la pace”

Dopo la preghiera dell’Angelus a piazza San Pietro, Papa Francesco nuovamente lancia un appello per quanto accade in Tessa santa, all’indomani dell’attacco israeliano alla parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza City che ha causato la morte di due donne, madre e figlia: Naheda e Samar.

Il dolore per la morte di civili

Il Pontefice segue con apprensione il tragico evolversi del conflitto in Medio Oriente: “Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose”, afferma.

Civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all’interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore. Una mamma e sua figlia, la signora Nahida Khalil Anton e la figlia Samar Kamal Anton, sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti, mentre andavano in bagno… È stata danneggiata la casa delle Suore di Madre Teresa, colpito il loro generatore. Qualcuno dice: “È il terrorismo, è la guerra”. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che “Dio fa cessare le guerre … rompe gli archi e spezza le lance” (cfr Sal 46,9). Preghiamo il Signore per la pace.

L’Oms: l’ospedale Al-Shifa è in un bagno di sangue

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere di aver partecipato a una missione congiunta delle Nazioni Unite per portare forniture sanitarie e valutare la situazione all’ospedale Al-Shifa di Gaza. Il team ha consegnato medicinali e forniture chirurgiche, attrezzature per chirurgia ortopedica, materiali e farmaci per l’anestesia all’ospedale, che “attualmente è minimamente funzionante”, ha affermato l’Oms, citato dal quotidiano Haaretz. Il pronto soccorso dell’ospedale al-Shifa, il più grande nel nord di Gaza, è “un bagno di sangue” e la struttura “ha bisogno di rianimazione”, ha avvertito l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Oms, citata dal Guardian, ha affermato che “decine di migliaia di sfollati stanno utilizzando l’edificio e i terreni dell’ospedale per ripararsi” e che c’è “una grave carenza” di acqua potabile e cibo. Le sale operatorie non funzionano a causa della mancanza di carburante, ossigeno e altre forniture, ha affermato l’organizzazione che parla di “centinaia di feriti’.

Continua il blackout a Gaza

Continua il blackout delle comunicazioni telefoniche e dei servizi internet a Gaza in quello che, finora, è il periodo più prolungato dall’inizio della guerra. Le due compagnie principali della Striscia, Paltel e Jawall, hanno annunciato la fine dei servizi “a causa dell’aggressione” israeliana all’enclave palestinese lo scorso giovedì pomeriggio e da allora è scattata l’interruzione. Fonti Usa – citate dai media americani e riportate dall’Ansa – hanno sottolineato “l’estrema necessità” che il servizio sia ripristinato, anche alla luce del tentativo di Israele, hanno aggiunto, di ridurre le vittime civili.

Naheda, la mamma che ha perso la vita a Gaza, alla parrocchia della Sacra Famiglia

Samar, figlia di Naheda, vittima dell’attacco israeliano nella parrocchia di Gaza

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