E’ a coloro che tra noi vivono facendo più degli altri i conti con i propri limiti fisici o psichici, e con gli ostacoli posti ancora dalla società alla loro piena partecipazione, che Francesco volge il pensiero indicando l’intenzione di preghiera per questo mese. Nel video della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, il Pontefice chiede un cambio di mentalità e di sguardo sottolineando il contributo che le “diverse abilità” di ciascuno possono offrire al benessere di tutti”
Adriana Masotti – Città del Vaticano
Che le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione sociale. Lo chiede Papa Francesco presentando l’intenzione di preghiera da lui scelta per il mese di dicembre e rivolta alla Chiesa in tutto il mondo. Per queste persone, afferma, occorrono progetti e iniziative indirizzate all’inclusione.
Al centro le persone con disabilità
Il Video del Papa, diffuso come ogni mese dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa e realizzato in collaborazione con il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, invita a pregare per loro proprio nel mese in cui le Nazioni Unite hanno istituito la Giornata internazionale delle persone con disabilità, il 3 dicembre, con l’obiettivo di promuovere i loro diritti e il loro benessere non sempre riconosciuti. Francesco afferma:
Tra i più fragili in mezzo a noi ci sono le persone con disabilità. Alcune di loro sperimentano un rifiuto, basato sull’ignoranza o basato sui pregiudizi, che li trasforma in emarginati. Le istituzioni civili devono sostenere i loro progetti attraverso l’accesso all’educazione, all’occupazione e agli ambiti in cui si esprime la creatività. C’è bisogno di programmi, di iniziative, che favoriscano l’inclusione
Occorre cambiare il modo di pensare
Ma, sottolinea il Papa, c’è bisogno di qualcosa di più. “Soprattutto, c’è bisogno di cuori grandi che siano disposti ad accompagnare”, che sappiano riconoscere le “diverse abilità” di tante persone e l’apporto che può arrivare all’intera comunità da una piena accoglienza e valorizzazione dei più fragili. Francesco prosegue:
Si tratta di cambiare un po’ la nostra mentalità per aprirci ai contributi e ai talenti di queste persone con diverse abilità, sia nella società che nella vita della Chiesa. E quindi, creare una parrocchia completamente accessibile non significa solo eliminare le barriere fisiche, ma anche capire che dobbiamo smettere di parlare di “loro” e cominciare a parlare di “noi”
Le “diverse abilità” e il loro contributo alla vita sociale
Di questi “talenti” parlano le immagini che accompagnano le parole del Papa: dagli atleti paralimpici che sfidano con successo i propri limiti nelle varie competizioni internazionali, agli amici della Comunità di Sant’Egidio che dipingono opere d’arte o servono ai tavoli di una trattoria; dal teologo gesuita ipovedente in Australia, alla religiosa con la sindrome di Down impegnata a Lourdes, che hanno partecipato all’assemblea generale del Sinodo e che sono raccontati nella campagna #IamChurch del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.
L’invito del Papa
L’appello di Papa Francesco per dicembre è dunque quello di pregare per coloro che vivono tra noi, affrontando comunque più difficoltà di altri, e a cambiare il nostro modo di pensare e di agire:
Preghiamo perché le persone con disabilità siano al centro dell’attenzione della società, e le istituzioni promuovano programmi di inclusione che valorizzino la loro partecipazione attiva
Czerny: uno sguardo nuovo per vedere oltre
Commentando il Video del Papa di questo mese, il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, osserva che “l’invito ad accogliere le persone con disabilità nella vita della Chiesa e della società è di grande aiuto per riconoscere il mistero che ogni persona è”. Gesù vedeva “la bellezza e la promessa” nelle persone segnate da fragilità fisiche, psichiche e spirituali, prosegue, e loro percepivano in lui “la presenza di Colui che salva”. “In un mondo in cui la produttività sembra essere più importante dell’essere umano – afferma il prefetto – la comunità cristiana che prega guadagna uno sguardo più profondo e più libero”. E ricorda ancora che “la Chiesa non nega ad alcuno la partecipazione, la Parola e i Sacramenti, ma condivide con ciascuno il percorso adatto”.
Fornos: l’inclusione è la roccia su cui costruire
“Il fulcro dell’intenzione di preghiera del Papa di questo mese – sottolinea padre Frédéric Fornos S.J., direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa – è promuovere la partecipazione attiva delle persone con disabilità”, la loro integrazione e il riconoscimento sociale. Commenta: “È quello che ha fatto Gesù, che ha accolto tutti: con lui nessuno si è sentito escluso. Noi lo sappiamo, ma facciamo fatica a viverlo, per questo dobbiamo pregare, perché richiede un cambio di mentalità, di prospettiva, a partire dalla nostra”.