Lettera di Francesco al presidente di Comunione e Liberazione, Davide Prosperi, in occasione dell’anniversario della morte del fondatore don Giussani: “Collaborare con disponibilità e lealtà con chi è chiamato a guidare il movimento. Solo l’obbedienza può assicurare il rinnovamento della vostra presenza nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa”
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Unità, obbedienza, fedeltà al carisma, correzione di “alcuni fraintendimenti”, superamento di “interpretazioni personalistiche, purtroppo ancora presenti”, evangelizzazione, carità verso gli uomini e le donne di oggi. È ciò che il Papa chiede e si aspetta dai membri di Comunione e Liberazione, il movimento fondato nel 1954 da don Luigi Giussani e oggi ramificato in tutto il mondo, che ha vissuto alcuni cambiamenti (interni e di vertice) negli ultimi anni che – come diceva lo stesso Francesco nell’udienza del 15 ottobre 2022 con 60 mila appartenenti a CL – hanno portato a “seri problemi, divisioni” e “un impoverimento nella presenza” di un movimento ecclesiale “importante”. Una fase che sembra si stia gradualmente superando, come dimostrato da alcuni frutti che il Papa evidenzia in una lettera pubblicata oggi, 1° febbraio, in occasione dell’anniversario della morte di Giussani (scomparso nel 2005) e del 70.mo anniversario del movimento.
La missiva è stata diffusa dal presidente della fraternità, Davide Prosperi, dal 2021 alla guida di CL dopo la rinuncia dello spagnolo don Julián Carrón (diretto successore di don Giussani), a seguito dell’entrata in vigore del decreto vaticano per la regolamentazione della vita interna delle “associazioni internazionali di fedeli” che ha fissato un limite dei mandati di governo con un massimo di dieci anni consecutivi.
Prosperi e Santoro in udienza il 15 gennaio
Prosperi è stato ricevuto in udienza dal Papa nel Palazzo Apostolico, lo scorso 15 gennaio, insieme a monsignor Filippo Santoro, il vescovo nominato nel settembre 2021 ad nutum della Sede Apostolica delegato speciale “con pieni poteri” per assumere il governo dell’associazione dei Memores Domini, il ramo laicale di CL, “al fine di custodirne il carisma e preservare l’unità dei membri”. In una presentazione della lettera papale, il presidente Prosperi spiega che con Santoro hanno potuto raccontare al Papa “i passi percorsi dalla Fraternità e dai Memores Domini in quest’ultimo anno” e invita tutti gli appartenenti al movimento a leggere le parole del Pontefice “cariche di significato per il tempo che stiamo vivendo”.
Accolte in modo “serio e disponibile” le indicazioni del Papa
Nel testo, Papa Francesco si dice grato a Dio “per la vitalità che il movimento dimostra continuamente nella sua opera di evangelizzazione e di carità nei confronti degli uomini e delle donne di oggi” e, al contempo, confortato dal vedere “come il movimento ha accolto in modo serio e disponibile le parole” rivolte durante l’udienza del 15 ottobre 2022 – quando esortava non farsi ferire da “divisioni, diffidenze e contrapposizioni” e a sfruttare i tempi di crisi come “tempi di rinnovamento e rilancio missionario” -, nonché le indicazioni del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. “Vi incoraggio a proseguire su questa strada, e vi confermo nel lavoro che avete svolto in questo periodo”, scrive il Papa.
Avere cura dell’unità e del carisma
In occasione delle celebrazioni per la morte di Giussani, Francesco scrive di avere “particolarmente a cuore” di raccomandare a tutti gli aderenti di “avere cura dell’unità tra voi: essa sola, infatti, nella sequela ai pastori della Chiesa potrà essere nel tempo custode della fecondità del carisma che lo Spirito Santo ha donato a don Giussani”.
“Per custodire l’unità e far sì che il carisma sappia interpretare sempre più adeguatamente i tempi in cui siete chiamati a testimoniare la nostra fede in Gesù Cristo, occorre andare oltre interpretazioni personalistiche, purtroppo ancora presenti, che rischiano di sottendere una visione unilaterale del carisma stesso”, afferma ancora il Pontefice. E incoraggia Prosperi e i collaboratori a “continuare il lavoro intrapreso che mira a preservarne una visione integrale”: “Il cammino educativo proposto da Lei e da coloro che La aiutano nella guida del movimento sta anche contribuendo a correggere alcuni fraintendimenti e a proseguire la vostra missione nella fedeltà al carisma donato alla Chiesa per il tramite di don Giussani”.
Obbedienza
In questo periodo così decisivo per la storia di questa realtà ecclesiale, le raccomandazioni del Papa sono dunque chiare: “Seguire la strada intrapresa, sotto la guida della Chiesa” e “collaborare con disponibilità e lealtà con chi è chiamato a guidare il movimento”. “Solo questa obbedienza – assicura Jorge Mario Bergoglio – continuamente riscoperta e alimentata, potrà assicurare tra voi una sempre più ricca esperienza di vita cristiana e il rinnovamento della vostra presenza nel mondo, per il bene di tutta la Chiesa”.