Lo scrittore norvegese, convertitosi alcuni anni fa al cattolicesimo, ha tenuto ieri a Stoccolma il discorso ufficiale in vista della cerimonia di consegna del Premio Nobel il prossimo 10 dicembre. Papa Francesco lo scorso ottobre aveva inviato un messaggio di congratulazioni, esprimendo apprezzamento per la sua testimonianza di fede
Vatican News
“Ho sempre saputo che la scrittura può salvare delle vite, forse ha salvato anche la mia. E se anche la mia scrittura potesse contribuire a salvare la vita degli altri, niente mi renderebbe più felice”: è quanto ha detto ieri, 7 dicembre, lo scrittore norvegese Jon Fosse, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2023, durante il suo discorso ufficiale nella sede dell’Accademia Reale Svedese a Stoccolma. Qui, domenica prossima, si svolgerà la cerimonia di consegna del premio alla presenza di re Carlo XVI Gustavo di Svezia.
Lo scrittore, che nelle sue opere tratta anche il tema del suicidio, si riferiva al fatto di essere stato molto toccato dalle testimonianze di alcuni suoi lettori che gli hanno detto che i suoi scritti “hanno semplicemente salvato le loro vite”. Jon Fosse, convertitosi una decina di anni fa al cattolicesimo dopo essere stato ateo e marxista, ha concluso il suo discorso ringraziando Dio.
Le congratulazioni del Papa
Papa Francesco, il 18 ottobre scorso, gli aveva inviato un breve messaggio di congratulazioni reso noto dal sito web della Chiesa cattolica norvegese:
“Le scrivo per congratularmi con lei per l’assegnazione del Premio Nobel per la letteratura 2023 e per esprimere il mio apprezzamento per il fatto che la sua gentile testimonianza di fede e la sua voce letteraria impegnata raggiungeranno ora un vasto pubblico. In modo particolare, ho fiducia che la sua capacità di evocare la grazia, la pace e l’amore di Dio Onnipotente nel nostro mondo, così spesso oscurato, arricchirà sicuramente le vita di quanti condividono il pellegrinaggio della fede. Assicurando di ricordarla nelle mie preghiere, invoco volentieri su di lei l’abbondanza delle benedizioni divine”.
Jon Fosse non si aspettava un saluto da Papa Francesco in persona ed è rimasto stupito, felice e commosso quando ha ricevuto il messaggio, come si legge sul sito della Chiesa cattolica norvegese.
Nato nel 1959 a Strandebarm, una piccola città della Norvegia, Jon Fosse ha scritto romanzi, opere di teatro, poesie, saggi e libri per bambini. La motivazione del Premio Nobel sottolinea la sua capacità di dare voce a ciò che «non è esprimibile» attraverso «una prosa innovativa». Tra le sue opere, tradotte in oltre quaranta lingue, figurano “Melancholia”, “Insonni”, “Saggi gnostici”, “Mattino e sera”, “L’altro nome”.