Chiesa Cattolica – Italiana

Il grazie degli artisti al Papa: ci ha accolto nelle nostre diversità con parole coraggiose

Abbiamo raccolto alcune testimonianze tra coloro che hanno partecipato all’incontro in Cappella Sistina con Francesco. Comune l’apprezzamento di un discorso considerato intelligente, toccante, necessario. Scrigni che si aprono, steccati che si allentano: per scrittori, registi, artisti, musicisti da ogni parte del mondo l’udienza di oggi è stata un momento di grande impatto emotivo e di profetica guida

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Un gesto che rompe gli steccati e un discorso dalle valenze ‘politiche’ che aggancia l’arte al bisogno di giustizia e di promozione sociale. È un po’ questo il filo rosso che si può rintracciare da alcune delle reazioni a caldo raccolte appena dopo l’incontro, oggi 23 giugno in Cappella Sistina, di circa duecento artisti con Papa Francesco, in occasione del 50° anniversario della Collezione d’Arte Moderna dei Musei Vaticani.

Lagioia: anche gli emarginati meritano bellezza

Nicola Lagioia, scrittore e già direttore del Salone del Libro di Torino, porta con sè la sua figlioccia che ha appena finito la quarta elementare, curiosissima, che dice di essersi molto divertita a interagire con Francesco. Lagioia è entusiasta, ha apprezzato un discorso che “ha unito l’elemento estetico a quello morale”, osserva. In particolare, il confronto tra la bellezza ‘cosmetica’ – “quella che chiede il mercato, con cui ci dobbiamo confrontarci, ma che ha tutta una serie di insidie” – e la bellezza non fine a se stessa, quella cioè che si inserisce nella triade del ‘bello, vero e giusto’. “È stato anche un discorso politico – osserva l’intellettuale pugliese – laddove gli artisti sono invitati a denunciare le insidie del potere quando non ne vengono schiacciati”. Accenna all’ironia. Il Papa la considera “virtù meravigliosa”, un passaggio per lui inaspettato. Si sofferma sul riferimento ai poveri che lo ha colpito molto anche alla luce delle sue visite in carcere: “Anche i poveri e gli emarginati hanno bisogno dell’arte. Per i detenuti e le detenute la biblioteca è un luogo fondamentale. In quei luoghi ha ancora più senso che l’arte arrivi”. 

L’arte deve migliorare il mondo

Sia a Lagioia che a Giancarlo Carofiglio è piaciuto il riferimento ad Hanna Harendt che ha fatto il Papa. Il giurista e scrittore condivide l’idea che l’arte debba portare novità nel mondo. “È sempre stata la mia idea. Io penso che l’arte, la letteratura debbano rendere il mondo un po’ migliore e non peggiore. Sentire questa cosa mi è piaciuto molto”. Dello stesso avviso è la poetessa Maria Grazia Calandrone, che per la prima volta ha messo piede in Cappella Sistina. “L’arte come coscienza cristica della società è la mia fissazione. Io sono convinta del fatto che l’arte debba incidere sulla realtà, quando lo riesce a fare tutto si tiene”, dice. “Mi sono commossa – aggiunge – mi sono sembrate parole intelligenti che tenessero dentro tutto. Mi è piaciuto molto che abbia chiesto di pregare per lui, magari è la prassi ma mi è sembrata una cosa di una umanità toccante. Una dichiarazione di umiltà, mettersi sullo stesso piano delle persone con cui sta dialogando”. 

Saviano: il discorso di Francesco è un programma politico

Anche lo scrittore Roberto Saviano si concentra su questo aspetto della figura dell’intellettuale: oggi vivono una situazione di difficoltà, considerati dai populismi spesso come feccia. Francesco decide di accoglierli qui e di dar loro una centralità. Mi ha colpito perché mi ha fatto capire che questo è un programma politico, cioè riconoscere agli artisti una strada per la lotta alle ingiustizie. Non è scontato in questo momento. La scelta di invitare anche figure che si schierano apertamente è molto bella”. E poi aggiunge il suo apprezzamento per il  passaggio su armonia ed equilibrio, due concetti molto diversi, ribadisce lui stesso: “L’armonia è la convivenza nel caos. Questo significa che i nostri non sono limiti ma sono confini: una vera lezione di libertà ci ha offerto il Papa. Quello che è accaduto ha un significato enorme. Un atto di coraggio notevole che ha dato anche senso al mio lavoro”. 

Martone: dobbiamo essere tutti molto grati al Papa

L’attore Alessandro Haber si è sentito particolarmente solidale con il Papa: “Mi ero preparato ma non mi aspettavo fosse così emozionante. Gli ho detto che è unico, speciale, rivoluzionario”. Anche il regista Mario Martone parla in questi termini, convinto che il teatro e il cinema possono trarre molta linfa dalle parole di Francesco. “Nel suo discorso c’è tutto ciò che lui sostiene e che fa. Mi è piaciuto che si consideri l’arte come momento di apertura e sorpresa, l’ironia come smascheramento dei riti del potere. Soprattutto mi è piaciuto il riferimento al disordine che si fa armonia. L’armonia che nasce dal guardare la vita con tutte le sue contraddizioni. Dobbiamo essere tutti molto grati a Papa Francesco”. Il cantautore Luciano Ligabue dice che questo Pontefice ha il merito di “far cadere un po’ di steccati, di accomunare al di là delle ideologie, dei vari credo e di vederli un po’ sotto l’egida del bisogno spirituale che abbiamo nello star quaggiù, in questo mondo”. 

Cristicchi: nasciamo tutti artisti, poi ce ne scordiamo

Ancora una delle voci della poesia femminile, quella di Mariangela Gualtieri, che riprende il concetto dell’artista un po’ un bambino, con il suo stupore. Poi aggiunge: “Ci vuole però anche una certa ‘demenza’, che caratterizza il momento della precipitazione artistica, in cui si accoglie qualcosa di sconosciuto. Sono parole, importanti e necessarie, quelle del Papa, su cui riflettere con calma e grande attenzione”. Simone Cristicchi, cantautore, non è nuovo all’ascolto dei Papi e di ciò che hanno da dire agli artisti. È infatti qualcosa che lo incuriosice molto. “C’è tutta una serie di ingredienti che ti fanno battere il cuore. Noi nasciamo tutti artisti, poi ce ne scordiamo con gli anni. L’artista è colui che riesce a mantenere vive la purezza e la visionarietà del bambino. Ho sentito una grande energia oggi, un evento raro. Tutti insieme fa un certo effetto”. 

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