Il governo ucraino ribadisce: negoziati solo dopo il ritiro delle truppe russe

Vatican News

Il presidente turco Erdogan si propone come mediatore per il conflitto in Ucraina, in vista del prossimo incontro con Putin e punta a un cessate il fuoco anticipato, ma Kyiv sottolinea l’impossibiltà allo stato attuale di ogni compromesso. Sventato un attentato a Zelensky mentre la Polonia rafforza il confine con la Bielorussia

Michele Raviart – CIttà del Vaticano

“L’unica ‘base per i negoziati’ è quella della Formula di pace del presidente Zelensky. Non possono esserci posizioni di compromesso come ‘cessate il fuoco immediati’ e ‘negoziati qui e ora’ che diano alla Russia il tempo di restare nei territori occupati. Solo il ritiro delle truppe russe al confine del 1991”. A scriverlo su Twitter è il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, rispondendo indirettamente al governo turco che questa mattina aveva manifestato all’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti l’intenzione di proporre la ripresa dei colloqui di pace per raggiungere un cessate il fuoco anticipato.

Sventato un attacco a Zelensky

Erdogan incontrerà infatti nei prossimi giorni Putin e, spiegano fonti governative, “offrirà la sua mediazione ribadendo la tesi che non ci saranno vincitori nella guerra e vinti nel processo di pace”, in quanto è “l’unico leader mondiale” a godere la “sincera fiducia” del presidente russo e di Zelensky. Proprio il presidente ucraino sarebbe stato l’obiettivo di un attacco sventato dai servizi segreti di Kyiv, che questa mattina hanno arrestato una donna, impiegata in un negozio di una base militare, che avrebbe fornito informazioni ai russi in vista di un possibile raid aereo durante la prevista visita di Zelensky a Mykolaiv.

Bombardamenti su Kherson

Sul terreno è stata una notte di bombardamenti russi a Kherson, nel sud del Paese. Morta una donna di 59 anni e ci sono alcuni feriti, tra cui alcuni soccorritori che stavano spegnendo un incendio scoppiato dopo le esplosioni. Mosca, intanto, fa sapere che le suo truppe sono avanzate di tre chilometri lungo il fronte di Kupiansk, nel nord-est dell’Ucraina. Si tratta di un tratto di fronte lungo 11 chilometri che i russi stanno cercando di riconquistare dopo la controffensiva ucraina dello scorso settembre.

La Polonia raffroza il confine con la Bielorussia

Il governo polacco, poi, ha annunciato che dislocherà altri mille soldati al confine con la Bielorussia su richiesta della guardia di frontiera, dopo l’incursione nello spazio aereo della Polonia di due elicotteri militari di Minsk la scorsa settimana. Attualmente al confine ci sono già 500 agenti di polizia, 5 mila guardie di frontiera e altri duemila soldati dell’esercito. Secondo le autorità di Varsavia in Bielorussia ci sono tra i 4 mila e gli 8 mila miliziani del gruppo Wagner e un centinaio di loro è stato avvistato a Suwalki, dove si incontrano i confini di Polonia, Russia, Bielorussia e Lituania