Chiesa Cattolica – Italiana

Il governatore dell’Ordine del Santo Sepolcro: “A Gaza difficile portare sostegno”

Leonardo Visconti di Modrone racconta la mobilitazione dell’istituzione ecclesiastica per portare aiuti ad una popolazione stremata: “I soldi ci sono ma è complicato farli arrivare”. Intanto, i cristiani si sono radunati a nord della città, nella speranza di non scomparire del tutto

Federico Piana – Città del Vaticano

“Un luogo inaccessibile nel quale è difficile far entrare beni di prima necessità”. La drammatica immagine di Gaza è raccontata dall’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone, governatore generale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Lui conosce bene le vicende della Terra Santa perché uno dei compiti principali dell’istituzione ecclesiastica della quale fa parte è quello di aiutare la Chiesa cattolica in quella parte martoriata del mondo, in particolare sostenendo il Patriarcato Latino di Gerusalemme. “In città – spiega- non si riesce a portare cibo, acqua, medicinali”. Una catastrofe umanitaria.

Ascolta l’intervista a Leonardo Visconti di Modrone

https://media.vaticannews.va/media/audio/s1/2023/10/19/14/137378657_F137378657.mp3

La fuga dei cristiani

I cristiani, quando possono, fuggono. Visconti di Modrone racconta che in molti si sono ammassati a nord di Gaza, “in 500 nella parrocchia latina della Sacra Famiglia, altri 400 nella parrocchia ortodossa. Lo hanno fatto perché a sud non ci sono istituzioni cristiane pronte ad ospitarli e l’approvvigionamento degli aiuti umanitari è ancora più complicato”. Tra questi cristiani ci sono anche una ventina di anziani, una sessantina di bambini, alcuni dei quali disabili ed impossibilitati a muoversi.

Distribuire gli aiuti, vero problema

C’è una motivazione per la quale i cristiani sono fuggiti verso sud. “È una scelta che risponde alla volontà di mantenere viva la presenza cristiana a Gaza, pensando soprattutto al futuro”, afferma il governatore. Il quale non esita a mettere in evidenza anche un paradosso di fondo nel meccanismo di soccorso alla popolazione: “In realtà non esiste alcun problema nel reperire soldi, quelli ci sono e possono essere anche fatti aumentare. La vera difficoltà è la distribuzione dei beni alla popolazione”.

In stretto contatto con il Patriarcato

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme non si è perso d’animo, non si è lasciato sopraffare dalla paura. Ha immediatamente attivato tutti i suoi membri, specialmente quelli degli Stati Uniti che costituiscono quasi la metà del totale. “È stata resa subito operativa una rete si solidarietà – rivela il governatore – avvalendoci anche della nostra Commissione per la Terra Santa che è quotidianamente in contatto con l’amministrazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Per sostenere le spese attingeremo al fondo per gli aiuti umanitari, uno dei principali e cospicui fondi del nostro bilancio”. E, se necessario, verranno attivate anche altre forme di raccolta.

Exit mobile version
Vai alla barra degli strumenti