Chiesa Cattolica – Italiana

Il futuro dell’Afghanistan e le promesse del governo all’Ue

Fausta Speranza – Città del Vaticano

I talebani hanno chiesto aiuto all’Unione europea per garantire il funzionamento degli aeroporti in Afghanistan. A renderlo noto è il Servizio di azione esterna della Ue (Eeas-Seae) in una nota, a conclusione dei due giorni di colloqui avvenuti nel fine settimana a Doha. L’appuntamento rientra nei tentativi dei fondamentalisti di migliorare le loro relazioni con la comunità internazionale e ottenere la revoca delle sanzioni economiche.

L’impegno da parte dell’esecutivo di Kabul

“Nell’incontro, la delegazione afghana ha confermato il proprio impegno a sostenere e rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali, compresi i diritti delle donne, dei bambini e delle persone appartenenti a minoranze, nonché la libertà di parola e dei media, in linea con i principi islamici”, aggiunge la nota. La delegazione dell’Ue, per conto suo, ha “accolto con favore l’intenzione della delegazione afghana di garantire la parità di accesso all’istruzione per ragazze e ragazzi a tutti i livelli e il diritto delle donne a lavorare in diversi settori e a contribuire all’economia e allo sviluppo dell’Afghanistan”. Della questione umanitaria ma anche del significato strategico dell’aeroporto abbiamo parlato con Piero Batacchi, Direttore della Rivista Italiana Difesa:

Ascolta l’intervista con Pietro Batacchi

Batacchi ribadisce che le due parti hanno sottolineato l’importanza fondamentale di mantenere aperti gli aeroporti afghani e che la delegazione afghana ha richiesto assistenza nel mantenimento delle operazioni aeroportuali. È in questo contesto – conferma citando fonti Ue – che i talebani si sono anche impegnati a rispettare la promessa di “amnistia generale” per i connazionali che hanno lavorato con gli occidentali. E dunque Batacchi si sofferma sull’importanza che un aeroporto ha in particolare per un Paese come l’Afghanistan, che non ha uno sbocco al mare. Cita l’impegno dei talebani a garantire e facilitare il passaggio in sicurezza di cittadini stranieri e afghani che desiderano lasciare il Paese, ricordando che la questione umanitaria ha sempre priorità per l’Ue. 

Non un riconoscimento del governo

Batacchi chiarisce che l’incontro non implica il riconoscimento del governo provvisorio, ma fa parte dell’impegno operativo dei Paesi europei, sottolineando che è la stessa nota del Servizio di azione esterna dell’Ue a ricordarlo. L’aeroporto può anche essere il primo dossier da cui partire per una strategia precisa, quella di non abbandonare completamente il destino dell’Afghanistan nelle mani di un governo provvisorio, di cui non si sa bene l’evoluzione, perchè ha chiarito l’intenzione di non aprire ad altre forze del Paese oltre ai rappresentanti dei talebani.

La voce dei talebani

Secondo la versione del ministro degli Esteri e leader della delegazione talebana a Doha, Amir Khan Muttaqi,  “sono state prese decisioni sull’aumento degli aiuti umanitari e sull’apertura di uffici dell’Unione europea a Kabul”. Il portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid, ha aggiunto che la delegazione europea “ha promesso la continuata presenza di un ufficio umanitario a Kabul per fornire assistenza”. Muttaqi ha inoltre fatto sapere che incontrerà la delegazione statunitense per discutere dello sblocco degli asset bancari, degli aiuti umanitari e della riapertura delle ambasciate a Kabul.

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