In una nota il World Council of Churches critica il decreto approvato il 27 marzo dal Consiglio mondiale del popolo russo, presieduto dal patriarca Kirill, in cui si definisce l’aggressione in Ucraina secondo un carattere sovrannaturale: “La guerra incompatibile con la natura stessa di Dio e contro i fondamentali principi cristiani ed ecumenici”, affermano i membri del Consiglio, denunciando l’invasione dell’Ucraina come “illegale e ingiustificabile”
Vatican News
Ha sollevato gravi preoccupazioni tra i membri del Consiglio ecumenico delle Chiese il decreto approvato il 27 marzo scorso del XXV Consiglio mondiale del popolo russo che descrive il conflitto in Ucraina come una “guerra santa”. In una nota a firma del segretario generale del Cec, reverendo Jerry Pillay, diffusa lo scorso 12 aprile, si afferma che il Wcc non può “riconciliarsi” con il decreto, “Il presente e il futuro del mondo russo”, indirizzato al autorità legislative ed esecutive della Russia da parte del più grande forum pubblico russo. Secondo i suoi statuti, il capo dell’organismo è il patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, sotto la cui presidenza si tengono le riunioni annuali del Consiglio.
Affermazioni inconciliabili
“Il Cec non riesce a capire come si possa conciliare l’affermazione che ‘l’operazione militare speciale in Ucraina è una guerra santa’ con quanto dichiarato dallo stesso patriarca Kirill, né con le dichiarazioni dell’organo direttivo del Cec che ha rivolto ai cristiani l’appello “ad essere operatori di pace nel mezzo del conflitto”, si legge nel documento. In esso si ricorda che nel maggio 2023, incontrando il segretario generale Cec, Kirill aveva affermato che qualsiasi riferimento alla “guerra santa” nel contesto attuale era legato al regno metafisico, non al conflitto armato fisico in Ucraina in accordo con il segretario generale del Cec poiché nessuna guerra di violenza armata può essere “santa”.
La guerra è incompatibile con Dio
Secondo Pillay, il decreto “contraddice questa posizione”: “Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022, i più alti organi di governo del Cec – ricorda il segretario generale – hanno affermato con forza che ‘la guerra è incompatibile con la natura stessa di Dio’ ed è contraria ai nostri fondamentali principi cristiani ed ecumenici”. Inoltre hanno definito in modo inequivocabile “illegale e ingiustificabile” l’invasione dell’Ucraina. Inoltre, hanno respinto “qualsiasi uso improprio del linguaggio e dell’autorità religiosa per giustificare l’aggressione armata e l’odio”.
Il Consiglio ecumenico delle Chiese dunque – si legge ancora nella nota – “non può accettare che il decreto presenti l’illegale invasione russa della sua vicina sovrana Ucraina come una nuova fase della lotta di liberazione nazionale della Russia”, così come l’idea che “tutto il territorio dell’Ucraina moderna debba entrare in una zona di influenza esclusiva della Russia”.
Chiesti chiarimenti
Il documento informa che Pillay ha scritto al patriarca Kirill per chiedere chiarimenti: “È stato chiesto un incontro urgente per discutere la questione e trovare il modo per affrontare le preoccupazioni sollevate all’interno del sodalizio”.