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Uomo appassionato di Cristo, il cui Messaggio resta una profezia per il mondo di oggi. È così che il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, ricorda fratel Biagio Conte, in un messaggio inviato all’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, nel giorno dei funerali del missionario laico, fondatore della Missione di Speranza e Carità, scomparso il 12 gennaio scorso. Zuppi esprime il suo profondo cordoglio per la morte di un uomo che “in una società in cui si cerca una felicità individuale”, ha fatto ricordare che “la vera felicità ce la dona il tempo speso per il prossimo, specialmente per chi è povero, scartato”.
L’amore per gli ultimi e per gli scartati
Zuppi sottolinea la “preziosa” l’eredità di Biagio Conte, perché “in una società in cui si cerca una felicità individuale”, il missionario ricorda “che la vera felicità ce la dona il tempo speso per il prossimo, specialmente per chi è povero, scartato”. La vera eredità, importante da raccogliere e continuare, è il “suo amore per gli ultimi, la scelta di cercare delle risposte per non abituarsi mai allo scandalo della povertà e alla sofferenza dei poveri, l’accoglienza intelligente e generosa”. Il richiamo del presidente della Cei è dunque a guardare un uomo che era un fratello per chi era nel bisogno “a prescindere dalla lingua, dalla provenienza e dallo stato sociale, nessuno escluso”, nonché a seguire le sue orme, grazie alla quali si riuscirà “a rompere le catene dell’egoismo tra guerre e violenze e voleremo sulle ali della dignità e della solidarietà, come fratel Biagio ha fatto e ci ha insegnato a fare”.