Chiesa Cattolica – Italiana

Il cardinale You Heung-sik: riscoprire l’Eucaristia con san Francesco e Carlo Acutis

I due santi sono il miglior commento al Vangelo, ha detto il prefetto del Dicastero per il Clero durante la celebrazione che ha chiuso la tre giorni per il sesto anniversario del Santuario della Spogliazione di Assisi. Ieri la presentazione di un libro di padre Felice Autieri che fa conoscere nuovi aspetti della vita del patrono d’Italia

Vatican News

Con al Messa celebrata dal cardinale Lazarus You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, si è conclusa questa mattina, al Santuario della Spogliazione di Assisi la tre giorni “#Nulladiproprio per un mondo fraterno e solidale tra arte, musica e spiritualità” organizzata in occasione del sesto anniversario dell’inaugurazione del luogo di culto. “La rivelazione del Risorto che ascende al Cielo culmina con il dono dell’Eucaristia, fonte e sorgente di tutta la vita cristiana. Vita cristiana, che trova il suo apice nell’amore per i fratelli, anche per i nemici – ha detto il porporato nella sua omelia -. Ecco la vera fraternità, che ci rende capaci di allargare il nostro cuore alla solidarietà verso tutti i fratelli, soprattutto i più poveri!”.

Nell’Eucaristia la carica trasformante per la comunità

Il prefetto del Dicastero per il Clero ha invitato riscoprire, alla scuola dei santi, “il grande valore nascosto nell’Eucaristia, il suo potenziale di bellezza, la sua carica trasformante per la comunità” e a leggere la storia con l’aiuto di san Francesco e del beato Carlo Acutis, che ha definito “il miglior commento al Vangelo, i più fedeli interpreti della storia, di quel dialogo d’amore che lo Spirito intesse con il popolo di Dio, rinviandoci alla contemplazione dell’unico mistero di Cristo nato, morto, risorto, asceso al Padre e inviante lo Spirito, facendo nascere anche in noi il desiderio del Cielo”. Il cardinale Lazarus You Heung-sik ha insistito sull’esempio offerto dal giovane Carlo, la cui devozione all’Eucaristia “non si limitava alla partecipazione alla Messa, ma si prolungava nell’adorazione davanti al tabernacolo. Trascorreva infatti in silenzio molto tempo in preghiera davanti al Santissimo Sacramento” e “se ne stava in adorazione davanti a quel Gesù che tanto amava e dal quale si sentiva infinitamente amato e cercato”.

Presentato il libro “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto”

Nel pomeriggio di sabato si è svolta, invece, la presentazione del libro “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto”, scritto dal frate conventuale padre Felice Autieri. All’evento hanno preso parte padre Pietro Messa, docente di storia del francescanesimo alla Pontificia Università Antonianum di Roma, il professore Nicolangelo d’Acunto, ordinario di storia medioevale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino e la giornalista e conduttrice tv Safiria Leccese che ha moderato gli interventi. Il volume di padre Autieri vuole delineare il percorso umano e spirituale vissuto tra Francesco e i vescovi di Assisi, Guido I e Guido II, e raccontare la storia del patrono d’Italia da un punto di vista poco noto e inusuale, quello del rapporto con i presuli cittadini. “In questo luogo – ha osservato monsignor Sorrentino – riemerge non la storia per fare il monumento a qualcuno, ma la storia di qualcosa che va avanti negli anni e nel futuro. Quello che è avvenuto qui è importante per la Chiesa – ha aggiunto – e tra le cose avvenute qui c’è anche il rapporto speciale di Francesco con i due vescovi di nome Guido”. Un rapporto, ha proseguito il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, che è stato “per tanto tempo oscurato persino nella prima storiografia francescana”. Monsignor Sorrentino ha spiegato che solo con la sala della Spogliazione, nata intorno al 1600 sotto il vescovo Crescenzi si è cominciata “a rileggere la storia raccontando quello che era successo e come Francesco ha trovato nel vescovo un padre in cui sentiva la voce di Dio e in cui trovava l’affetto della Chiesa madre”. A conclusione della giornata è stato proposto lo spettacolo teatrale “Il destino di una testa di legno”, ideato, scritto e musicato da alcuni ragazzi di Assisi.

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