Il cardinale Silvestrini e lo spirito di Helsinki

Vatican News

Esce oggi per i tipi della Libreria Editrice Vaticana il volume curato dallo storico Carlo Felice Casula e dall’ambasciatore Pietro Sebastiani che raccoglie una serie di contributi, tra cui quello del cardinale Pietro Parolin, sul ruolo giocato dal porporato, nato cento anni fa, che fu artefice assieme al cardinale Casaroli della elaborazione della “Ostpolitik” vaticana negli anni Settanta e Ottanta

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“La pace si costruisce non su interessi effimeri. Ma su beni reali e stabili, i quali hanno sorgente nei valori dello spirito”. È la citazione che campeggia in quarta di copertina sul volume Lev “il cardinale Silvestrini – dialogo e pace nello spirito di Helsinki, che esce oggi, 20 ottobre, in libreria a 48 anni dalla firma degli Accordi siglati nella capitale finlandese, quando i leader europei ridisegnarono idealmente i valori del vecchio continente in chiave pacifica. E il volume dà spazio a uno dei protagonisti di quella stagione, il cardinale Achille Silvestrini, di cui si ricordano i 100 anni dalla nascita e che fu uno dei fautori assieme al cardinale Agostino Casaroli della “Ostpolitik” vaticana negli anni Settanta e Ottanta,

Silvestrini, “architetto” di pace

Curatori del volume Carlo Felice Casula professore emerito di storia contemporanea nell’Università degli Studi Roma Tre, e Pietro Sebastiani, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede dal 2017 al 2022, i quali hanno costruito un ritratto del porporato scomparso nel 2019 attraverso cinque contributi firmati, oltre che dai due curatori, dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, e due politici italiani, Gennaro Acquaviva e Giuseppe Conte. Si tratta in particolare delle relazioni della conferenza tenutasi a Roma nel 2020 per celebrare il 45.mo degli Accordi di Helsinki.

Dalle riflessioni emerge la figura e l’impegno del cardinale Silvestrini, testimone e attore della diplomazia vaticana per numerosi anni e protagonista dell’Atto finale di Helsinki, un evento storico definito da papa Francesco come fonte di uno “spirito” di pace da ritrovare. Il testo propone anche, in una seconda parte, dieci documenti, tra i quali l’intervento del cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, e l’intervento che l’allora monsignor Silvestrini tenne nel corso della riunione di Madrid, il 13 novembre 1980. Fra i suoi diversi incarichi, il cardinale Silvestrini, architetto dell’Ostpolitik vaticana, è stato uno stretto collaboratore dei Segretari di Stato Domenico Tardini e Amleto Cicognani. Negli anni ’70, come sottosegretario e successivamente segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, si è impegnato sul tema della pace, dei diritti umani e dei problemi del disarmo ed è stato prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali fino all’anno 2000.

Il Premio Silvestrini al Nobel Juan Manuel Santos

In concomitanza con l’uscita del libro nel pomeriggio di oggi, alle 17.30, si tiene una cerimonia solenne a Villa Nazareth in occasione del “Premio internazionale Achille Silvestrini per il dialogo e la pace”. A esserne insignito quest’anno è il Nobel per la pace e presidente emerito della Colombia Juan Manuel Santos, nel corso di una cerimonia nella quale è previsto anche un messaggio del presidente italiano Sergio Mattarella. Santos ritirerà personalmente il premio, costituito da una ceramica artistica di Faenza del maestro Goffredo Gaeta, con incisa una frase del cardinale Silvestrini, la stessa sulla copertina del libro: “La pace si costruisce non su interessi effimeri ma su beni reali e stabili, che hanno sorgente nei valori dello spirito”.