Il cardinale Re: Barragan, erede della fede del popolo messicano

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Anna Poce – Città del Vaticano

“Il lungo ministero ecclesiale del cardinale Lozano Barragán è stato costantemente sostenuto dalla forza dell’amore per Dio, per la Chiesa, per il Papa e per le anime; ed è stato svolto con spirito di servizio e con uno slancio mai smentiti fin dalla prima giovinezza”. Così il cardinale Re ha ricordato nell’ omelia, pronunciata oggi, sull’altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, il cardinale messicano Lozano Barragán, arcivescovo-vescovo emerito di Zacatecas (Messico), morto “serenamente nel corso dell’ottava di Pasqua, nella gioia di aver ricevuto la visita del Santo Padre la sera del Venerdì Santo e di aver potuto così pregare insieme col Papa qualche giorno prima del passaggio alla vita eterna”. Ed è stato Francesco al termine, della celebrazione a presiedere il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.

“Testis resurrectionis”

Il cardinale Re ha ripercorso alcuni punti salienti della vita del porporato defunto, “erede della fede del popolo messicano”, il cui motto episcopale era “Testis resurrectionis”. Motto al quale ha cercato di rimanere  fedele per tutta la vita. Egli, infatti, “prima come teologo, poi come pastore e infine come capo di un Dicastero della Curia Romana – è stato un coerente testimone della morte di Cristo e della sua risurrezione per la nostra salvezza”, ha osservato il cardinale Re.

Nei vari incarichi ricoperti nel corso degli anni, in America Latina e nella Curia Romana, Lozano Barragán è sempre stato animato da “una solida fede, competenza dottrinale, fedeltà al magistero, un genuino ‘sensus Ecclesiae’ e amore per le anime”, ha continuato Re. La sua azione pastorale è stata segnata “da una grande umanità, da una connaturata bontà verso tutti e dal desiderio di fare del bene”. Come ha dimostrato anche in qualità di Presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale della salute, servendo “con instancabile dedizione e amore il mondo della sofferenza”.

Una profonda devozione alla Madonna

Un uomo – ha sottolineato il porporato – “sempre aperto all’incontro, con una “capacità di dialogo, favorito dalla sua cultura, e disponibilità all’ascolto”, la cui vita, nelle sue tre tappe, è stata caratterizzata dalla forte devozione alla Madonna. Si ricorda infatti nell’omelia la sua prima comunione nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe; la sua ordinazione episcopale nella medesima Basilica; e il suo venticinquesimo anniversario di episcopato, celebrato in una delle sue prime Messe da neocardinale nel santuario guadalupano, nel Tepeyac, “tanto caro al suo cuore”. “Questa sua profonda devozione alla Madonna, radicata nel suo animo fin dall’infanzia – ha concluso il decano del Collegio cardinalizio -, ci induce a confidare che il defunto cardinale abbia trovato sulla soglia del Paradiso la Madonna ad attenderlo ed a condurlo per mano a Gesù, introducendolo nella gioia e nella pace senza fine della visione di Dio, nella città celeste dove, come affermava Sant’Agostino, ‘regna la verità, è legge l’amore, è misura l’eternità’” .