Chiesa Cattolica – Italiana

Il battesimo di Gesù celebrato dai francescani sul Giordano

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Grande partecipazione di fedeli, ieri in Terra Santa, sulla sponda occidentale del fiume Giordano, alla Festa del Battesimo di Gesù che viene tradizionalmente celebrata con un pellegrinaggio. In tanti, riferisce la Custodia di Terra Santa, si sono radunati nel luogo dove, secondo la tradizione, Gesù chiese a Giovanni Battista di essere battezzato. Qasr al-Yahud, così viene chiamato il sito, che si trova nella riva ovest del fiume, sotto il controllo di Israele e dove la Chiesa Cattolica, rappresentata dalla Custodia francescana, possiede una porzione di terreno sul versante sud della strada che collega la città di Gerico al Giordano.

L’apertura delle celebrazioni a Gerico

E proprio a Gerico, nel convento francescano del Buon Pastore, nella prima mattinata sono cominciate le celebrazioni. Le autorità civili e religiose hanno accolto il custode di Terra Santa padre Francesco Patton. A rivolgere i saluti alle delegazioni presenti, il parroco di Gerico, padre Mario Maria Hadchiti, che, dopo aver letto la pagina del Vangelo di Matteo che descrive il battesimo di Gesù, ha ricordato quanto sia necessaria la convivenza pacifica nel territorio, dove i cristiani sono una minoranza. Padre Patton, a sua volta, ha ribadito l’importanza della presenza francescana a Gerico, soprattutto nella scuola di Terra Santa, definita“la più importante opera sociale per garantire e diffondere l’educazione alle giovani generazioni che rappresentano il nostro presente e sono il nostro futuro, per costruire insieme un percorso di pace”.

La Messa nella chiesa di San Giovanni Battista

La mattinata è proseguita con la processione dei frati francescani sulle rive del fiume Giordano nel santuario dedicato al battesimo di Gesù – la Chiesa di San Giovanni Battista costruita nel 1956 affidata ai frati del convento di Gerico – dove sono tornati a celebrare due anni fa dopo più di 54 anni. L’area era stata dichiarata non agibile a causa delle mine disseminate nel terreno dopo lo scoppio della guerra del 1967, quando fu trasformata in una zona militare recintata, e solo nel marzo 2018 l’associazione Halo Trust ha iniziato i lavori di sminamento. Il sito è tornato ad essere accessibile nell’ottobre 2020 e da allora i frati francescani si sono messi a lavoro per renderlo fruibile ai pellegrini. Qui il custode di Terra Santa ha presieduto la Messa e ha invitato i fedeli a rileggere il proprio battesimo alla luce di quello di Gesù. “La giustizia di Dio si realizza per noi nel nostro battesimo Gesù – ha detto padre Patton nella sua omelia – proprio perché col battesimo veniamo raggiunti dalla misericordia e dal perdono che Dio ci dona attraverso il suo Figlio e attraverso il dono del suo stesso Spirito. Ma bisogna che anche noi, come il Battista e come Gesù – ha aggiunto – diventiamo collaboratori attivi della salvezza che Dio dona, imparando a volere con tutte le nostre forze quello che Dio vuole per noi”.

La Chiesa di San Giovanni Battista

La chiusura della giornata nel monastero della Quarantena

Il pellegrinaggio al Giordano è proseguito poi al monastero greco-ortodosso della Quarantena, nei pressi di Gerico, riconosciuto da secoli come il monte dove Gesù ha subito le tentazioni, dopo essersi ritirato, appena ricevuto battesimo, per quaranta giorni e quaranta notti. Qui, con la lettura delle pagine del Vangelo che raccontano il periodo precedente alla predicazione di Gesù, si è chiusa la giornata di preghiera.

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