Presentato nell’isola dell’arcipelago della Tanzania il secondo appuntamento internazionale del 2024 (il precedente si è tenuto a febbraio) che mira a promuovere, attraverso la gara di kitesurfing, il rispetto e la concordia tra i popoli. Ideato da un medico italiano là residente, finora ha raccolto l’adesione di 33 partecipanti professionisti da Austria, Italia, Sudafrica, Regno Unito e altri Paesi
Vatican News
Presentato oggi, 16 agosto, in una conferenza stampa a Zanzibar, l’evento sportivo di kitesurf. La Commissione per il Turismo dell’isola dell’arcipelago della Tanzania e il Consiglio Nazionale dello Sport hanno annunciato la seconda edizione che si terrà sabato 24 agosto.
Ufficialmente la competizione va sotto il nome di “Zanzibar CUP KUSI 2024”, dove il termine Kusi si riferisce al nome dei venti stagionali di questa regione che rendono possibile il kitesurf. La gara si svolgerà, tempo permettendo, a Kiwengwa, nel nord di Zanzibar. Questo sport è molto popolare a Zanzibar, nota per la sua natura straordinaria, le sue spiagge e gli splendidi paesaggi costieri.
Finora si sono registrati 33 partecipanti, tra cui quattro kitesurfers professionisti provenienti da Austria, Italia, Sudafrica e Regno Unito. Altri provengono dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca, dalla Spagna e alcuni sono tanzaniani locali.
A coordinare questa seconda evento internazionale è un medico italiano, Stefano Conte, residente a Zanzibar e appassionato di questa disciplina. È un chirurgo pediatrico che da molti anni offre la sua esperienza in Africa. In occasione della prima Zanzibar Cup, a gennaio 2024, in un’intervista a Vatican News spiegava che “l’obiettivo è creare un incontro di popoli nella terra d’Africa, una diversità di persone provenienti da tutto il mondo, unite dalla passione per lo stesso sport. Questo evento rappresenta – diceva – in vari modi un messaggio di pace”.
Tra gli sponsor quest’anno figurano, oltre alla Commissione per il Turismo di Zanzibar, una serie di hotel e aziende locali che offriranno alloggio e servizi ai partecipanti e alle delegazioni. È evidente che sarà una opportunità per incrementare il turismo sportivo nell’area in modo che diventi una sorta di polo sportivo nella regione dell’Africa orientale e centrale.