Suor Bernadette Mary Reis – Bangkok
Una preghiera di ringraziamento per i 50 anni della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Asia (FABC), ha aperto la conferenza stampa di ieri sera per fare il punto sui dodici giorni di riunione di oltre 200 vescovi e cardinali asiatici a Bangkok. A moderare l’appuntamento con i giornalisti – in presenza e online –, nella Sala di San Michele del Centro pastorale Baan Phu Waan, è stato monsignor Mylo Vergara, vescovo della diocesi di Pasig.
Bo: Cristo è presente in Asia
Tre i cardinali relatori. Il primo a intervenire è stato il cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon e presidente della FABC, il quale ha definito la Conferenza generale come una celebrazione della presenza dello Spirito Santo in questi ultimi 50 anni. Il porporato ha detto che durante le sessioni della Conferenza si è riflettuto sulle sofferenze, numerose e diverse, delle popolazioni del Continente ma anche sulle grandi grazie ricevute. Bo ha paragonato le sfide che i vescovi dell’Asia hanno dovuto affrontare negli ultimi giorni, esaminando le realtà emergenti nella regione, a Mosè che davanti al roveto ardente chiedeva a Dio come avrebbe potuto realizzare ciò che Dio gli chiedeva. La risposta è sempre la stessa: “Io sono con te”. “Anche se siamo una minoranza, la nostra presenza è efficace”, ha detto il cardinale, dopo aver ricordato che i cattolici rappresentano solo il 2% della popolazione in Asia. Attraverso di loro, però, “il volto di Gesù continua ad essere presente”.
La gratitudine dell’arcivescovo di Bangkok
Da parte sua il cardinale Francis Xavier Kriengsak Kovitvanit, arcivescovo di Bangkok e presidente della Conferenza episcopale della Thailandia, ha espresso la gioia per il fatto che la Conferenza generale abbia scelto come sede il Centro pastorale Baan Phu Waan e ha espresso la gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione, in particolare il Ministero degli Affari Esteri e della Cultura per “aver facilitato la venuta dei vescovi da vari Paesi dell’Asia”.
Un messaggio per i popoli dell’Asia
A prendere la parola anche il cardinale Oswald Gracias, il quale ha sottolineato come l’evento di questi giorni a Bangkok sia il più grande raduno avvenuto finora di vescovi asiatici. Prima della Conferenza, ha spiegato, si sono tenute diverse consultazioni a livello regionale per identificare “preoccupazioni, sfide e opportunità” sia per la Chiesa che per la società. Queste sono diventate la base per la formazione dell’incontro, che nella sua prima parte ha visto i partecipanti visitare virtualmente i Paesi membri per comprendere le situazioni sociali, economiche, religiose, o le problematiche come i cambiamenti climatici e le realtà emergenti. In quest’ultima settimana, i vescovi stanno cercando di capire come trarre le conclusioni sulla via da seguire che, ha detto Gracias, sarà presentata in “un messaggio ai popoli dell’Asia e un documento finale”, una sorta di “piano pastorale per la Chiesa in Asia”.
Diritti umani
Rispondendo alle domande dei cronisti, il cardinale indiano ha raccontato che, durante le diverse sessioni, si è discusso del “dovere della Chiesa di proteggere la dignità umana, la giustizia, la riconciliazione, la Chiesa deve essere un costruttore di ponti”. Per quanto riguarda specificamente le questioni relative ai diritti umani, Gracias ha spiegato che i vescovi stanno discutendo su come affrontare questi problemi in modo da rendere l’Asia un luogo in cui si riflettono i valori del Vangelo: “Questa è la nostra missione, il nostro compito, la nostra chiamata”. La Fabc, ha aggiunto ancora il porporato, si è ispirata al Celam per organizzare la Conferenza Generale per i il 50° anniversario della fondazione, perché “è una forza ispiratrice in America Latina”. L’organismo si è messo in contatto con altre conferenze regionali per creare “scambi e sinergie perché molte delle preoccupazioni e delle questioni sono simili”, ha detto.
Contributi della Chiesa in Asia
Per quanto riguarda i contributi unici che la Chiesa in Asia può dare alla Chiesa in altri Paesi, il cardinale Bo ha elencato alcuni “valori asiatici che possono essere condivisi”, come “la famiglia, la spiritualità, il rispetto per gli anziani e i genitori, la pace e la meditazione e la sacralità”, dal momento che la stragrande maggioranza delle persone ha qualche legame con una tradizione religiosa.
Gracias ha fatto eco sottolineando che, seppur la Chiesa in Asia sia una Chiesa “giovane”, è giunto il momento di dare un contributo alla Chiesa in generale. In particolare su un punto specifico quale il dialogo interreligioso: “Abbiamo esperienza perché non è un’opzione, ma una necessità”, ha affermato il cardinale.
Giovani
Rispondendo invece a una domanda su come raggiungere i membri più giovani della Chiesa, ha detto: “Siamo consapevoli dei giovani e sono una componente importante della nostra pianificazione e visione. Vogliamo che i giovani siano con noi, partner a pieno titolo”. La Chiesa apprezza la loro generosità e il loro desiderio di partecipare alla creazione del cambiamento. “Sono indispensabili in tutto ciò che facciamo”, ha aggiunto. Mentre Bo ha rilevato che tra i vescovi si è discusso sul fatto che “i leader della Chiesa dovranno imparare a fare uso dei social media. Per raggiungere i giovani, dobbiamo essere dove sono i giovani”. Il cardinale Kriengsak ha invece detto che domenica scorsa la FABC ha partecipato a visite parrocchiali virtuali online e che molte delle presentazioni e delle preghiere del mattino sono state tenute virtualmente, proprio per coinvolgere molte più persone nell’evento, in particolare le nuove generazioni.
Vescovi della Cina
Alla domanda se ci fosse stata una qualche forma di coinvolgimento dei vescovi della Repubblica Popolare Cinese, Gracias ha risposto che sono stati coinvolti ma che la loro presenza è mancata a causa della pandemia. Lo stesso motivo per cui la Conferenza è stata rimandata due volte. Il cardinale ha detto però che i rappresentanti dell’episcopato cinese hanno partecipato a diverse altre attività insieme alla FABC.
Creazione di più cardinali asiatici
Sempre Gracias ha risposto ai cronisti che chiedevano il motivo per cui Papa Francesco abbia nominato così tanti cardinali asiatici nell’ultimo Concistoro di agosto. Per il porporato, l’Asia sta dando un contributo maggiore alla Chiesa in generale: “Il Papa vuole rendere la Chiesa più internazionale e meno eurocentrica”. Il cardinale Bo ha aggiunto che “il Santo Padre è interessato e presta attenzione alle persone delle periferie, quelle più povere. I popoli dell’Asia sono spesso dimenticati e lì vivono alcune delle persone più povere del mondo, ha detto.
Compassione
Monsignor Vergara ha concluso la conferenza stampa affermando che la FABC desidera rispondere alle sfide emerse con compassione che si esprime soprattutto nei sacramenti che la Chiesa offre e attraverso la formazione alla fede dei suoi membri. “Lo Spirito Santo sta incontrando la Chiesa in Asia al crocevia in cui essa ora si trova”.