I vescovi del Nordafrica: Fiducia supplicans un invito a percorsi di riconciliazione

Vatican News

Nel comunicato finale della Conferenza episcopale della regione del Nordafrica (Cerna) riunita a Rabat, in Marocco, dall’11 al 15 gennaio, l’invito alle comunità ecclesiali a valutare gli atteggiamenti concreti in merito all’accoglienza e all’accompagnamento alla luce del Documento sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede. In ogni situazione occorre accogliere, ascoltare, pregare con, formare nel cammino di crescita e di conversione, affermano i presuli

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Il processo sinodale sulla sinodalità, la riflessione teologica sulla vita delle Chiese del Maghreb, la recezione della Dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede: sono gli argomenti affrontati dalla Conferenza dei Vescovi della Regione del Nordafrica (Cerna) riunita a Rabat, in Marocco, dall’11 al 15 gennaio. Presenti i vertici delle dieci circoscrizioni ecclesiastiche del Nordafrica, il vicario generale di Nouakchott, padre Victor Ndione, che rappresentava la Chiesa di Mauritania abitualmente invitata alla Assemblee del Cerna, e il nuovo nunzio apostolico a Rabat, monsignor Alfred Xuereb. L’incontro è iniziato con un momento di raccoglimento guidato da padre Stéphane Delavelle, custode francescano in Marocco, che ha offerto una meditazione partendo dalle figure di tre sacerdoti che si sono distinti per aver vissuto profondamente la loro missione in Marocco e ancora per la loro esperienza e perseveranza: Charles-André Poissonnier (1897-1938), Albert Peyriguère (1883-1959) e Joël Colombel (1931-2020).

La recezione di Fiducia supplicans

A proposito della Dichiarazione Fiducia supplicans, i presuli hanno voluto evidenziare “tre aspetti positivi fondamentali” espressi nel documento: “una chiara riaffermazione della dottrina della Chiesa sul matrimonio e la moralità sessuale”; la riaffermazione della “visione di un Dio misericordioso il cui amore e la cui grazia sono infiniti e offerti a tutti senza distinzione”; “una comprensione approfondita del significato delle benedizioni il cui ruolo non è né di ratificare né di approvare situazioni di fatto vissute dalle persone, ma di implorare per loro l’aiuto di Dio”. “Tutti meritano rispetto incondizionato in virtù del Vangelo. E l’atteggiamento giusto per ogni situazione particolare deve essere quello del discernimento, che consiste nell’accogliere, ascoltare, pregare con, formare e accompagnare nel cammino di crescita e di conversione – si legge nel comunicato finale della Cerna -. Non dimentichiamolo: l’orizzonte di ogni vita è quello della santità”. Per i vescovi il nuovo documento del Dicastero per la Dottrina della Fede “è un invito a rileggere e valutare la nostra pratica ecclesiale di discernimento, ad approfondire i percorsi concreti di una pastorale della riconciliazione e della comunione”. Inoltre, “di fronte al rischio di prese di posizione nette e di strumentalizzazioni” che possono “mettere in pericolo l’unità della Chiesa”, i presuli del Nordafrica ritengono che “il tema meriti di essere riesaminato in maniera pacifica nel quadro dell’attuale dinamica sinodale in corso nella Chiesa universale” e invitano le loro comunità “a prendersi il tempo per leggere e discutere” il documento e la nota esplicativa pubblicata il 4 gennaio scorso, tutto ciò allo scopo, anche di valutare gli “atteggiamenti concreti in merito all’accoglienza e all’accompagnamento”. La Conferenza episcopale stabilisce poi, a proposito della “pratica pastorale delle benedizioni”, di dare la benedizione sia a chi individualmente la richiede “con una corrispondente disposizione del cuore” sia alle persone “in una situazione irregolare” che si presentano insieme domandandola, purché questo “non crei confusione per gli interessati stessi o per altri”. I vescovi esortano, infine, “a evitare ogni spirito di polemica, e a coltivare tutto ciò che contribuisce ad alimentare la comunione e l’unità della Chiesa universale”.

Il cammino sinodale della Chiesa nordafricana

Nel cammino sinodale che la tutta Chiesa sta compiendo, che culminerà con l’assemblea sinodale dell’ottobre 2024, i presuli del Nordafrica hanno deciso di valutare la rilevanza di strumenti che sostengano la collegialità tra loro, con le Chiese dell’Africa e del Secam – il Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar -, e, dopo gli Incontri del Mediterraneo svoltisi lo scorso settembre a Marsiglia lo scorso settembre, con le Chiese del Mare Nostrum. Nel corso dell’incontro, la conferenza episcopale si è confrontata, poi, sul lavoro svolto dalla Commissione di riflessione teologica istituita un anno fa e composta da alcuni vescovi e vicari generali, sacerdoti, religiose e laici, allo scopo di redigere e organizzare un repertorio del patrimonio teologico e spirituale delle Chiese nordafricane dagli anni Sessanta fino ad oggi, allo scopo di individuare gli assi portanti emersi nella sintesi sinodale regionale e che meritano un approfondimento. I vescovi hanno chiesto alla Commissione di proseguire i suoi studi e approfondimenti per fornire strumenti che alimentino la riflessione nelle comunità, e hanno considerato l’ipotesi di un lavoro comune sulle questioni liturgiche.

I prossimi impegni

Nel corso dell’assemblea è stato deliberato il sostegno all’arcidiocesi di Tangeri nell’apertura della causa di beatificazione di padre Jose Maria Lerchundi (1836-1896), ofm, la cui fama di santità, attraverso gli scritti e le iniziative caritative, culturale e sociali alle quali ha dato vita che hanno fatto da ponte tra il mondo musulmano marocchino e il mondo cristiano, è ancora viva. Infine i presuli si sono dati appuntamento per l’ordinazione episcopale e l’insediamento del nuovo vescovo di Orano, monsignor Davide Carraro, il 26 gennaio, come nuova occasione per un altro incontro tra le Chiese del Nordafrica. La prossima assemblea della Cerna si svolgerà a Roma, a novembre, in occasione della visita ad limina della Conferenza episcopale.