Fausta Speranza – Città del Vaticano
Nella V Giornata mondiale dei poveri, a quanti sono convenuti da tutto il mondo ad Assisi il Papa rivolge il suo video messaggio in cui sottolinea innanzitutto che “molti stanno attraversando situazioni difficili, molto difficili, dolorose e a volte insopportabili” e chiede “perdono a nome di tutti i cristiani che vi hanno ferito, ignorato e umiliato”:
Molti di voi stanno soffrendo in carcere, negli slum, in un letto d’ospedale, nei quartieri più poveri, abbandonati, isolati, e talvolta anche in una guerra che non avete cercato, che è stata imposta. Alcuni di voi oggi non hanno più niente, non sanno se stasera mangeranno e dove dormiranno.
Dall’Africa all’Oceania, dall’Asia all’America, dall’Europa al Nord America, dal Madagascar alla Polinesia: il Papa accenna a quanti sono arrivati ad Assisi ma sottolinea anche l’unione spirituale con tutti in questa Giornata. Nelle sue parole, la sua fortissima vicinanza ai poveri:
“Quanto sono felice di essere con voi in questo giorno! Mi sento molto vicino a voi; Voglio ricordare a tutti quanto Dio ci ama e quanto Dio vi ama.
L’invito ad andare oltre la superficialità:
È possibile che la parola “povero” possa scioccare alcune persone. Ma vedendoti voglio gridare al mondo che la Chiesa ha la Buona Novella: Gesù ha bisogno di voi per salvare il mondo, è venuto per i poveri, piccoli, malati, feriti della vita, amareggiati, per colmare noi con il suo amore. Se ci riconosciamo poveri, riconosciamo una mancanza, allora Dio può entrare in questa mancanza.
Francesco ricorda poi il legame profondo con il Vangelo:
Beati i poveri! Questa è la prima beatitudine.
E il richiamo per tutti:
Diventare poveri nel nostro cuore è un invito radicale a spogliarci di ciò che abbiamo, o pensiamo di avere, del nostro peccato, per lasciare che Dio venga e ci riempia del suo amore. Che il Signore ci aiuti a diventare piccolissimi, perché possa essere grande in noi, grande!
Una considerazione per chi non è povero sul piano materiale:
Altri che sembrano avere tutto, spesso soffrono di solitudine, ansia, depressione, dipendenza.
Nel cuore della Chiesa
Ogni uomo, ogni donna è il tempio di Dio, ricorda il Papa aggiungendo parole in particolare per i poveri:
Voi siete il tempio di Dio, voi siete il tesoro della Chiesa. Il vostro posto non è alla porta delle chiese, ma nel cuore della Chiesa. Sappiate che siete i preferiti di Dio. Tra voi ci sono santi nascosti.
Gesù al primo posto
Vi incoraggio ad amare sempre di più Gesù, ad adorare Lui, che si fa così povero nell’Eucaristia, a pregarlo. Lasciategli un posto comodo, il primo posto, nella stalla dei vostri cuori, perché possa nascere nei vostri cuori. Siate testimoni del suo amore nel mondo. Cari fratelli e sorelle, ogni giorno prego per voi e sapete che conto sulla vostra preghiera.
Il pensiero e la preghiera a Maria:
Perciò chiedo a Maria, che ha saputo accogliere pienamente lo Spirito Santo, di darci ora un po’ di pace, di proteggerci sotto il suo grande manto di tenerezza.
Il legame forte al Vangelo
Il Vangelo – ricorda il Papa – ci invita costantemente ad essere poveri: “È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”. Gesù ci dice anche: “Ciò che avete fatto al più piccolo di questi, l’avete fatto a me”. E anche: “chi accoglie questo piccolino, questo povero, accoglie me nel mio nome”. Per questo – aggiunge Papa Francesco – diciamo che i poveri sono il tesoro della Chiesa. Dunque, l’invocazione allo Spirito Santo perché assicuri la sua “dolce e gioiosa presenza”, nella consapevolezza che “ciò che Dio ha nascosto ai sapienti e ai dotti, lo ha rivelato ai piccoli”.