I “passi per la pace” di Economy of Francesco verso Gerusalemme

Vatican News

Con il raggiungimento degli 8 milioni di passi compiuto da cammini in tutto il mondo, l’iniziativa dei giovani per una nuova economia di pace ha come obiettivo l’invio di una delegazione nella città santa per incontrare il cardinale Pizzaballa, la chiesa locale e fare una donazione al Caritas Baby Hospital di Betlemme

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Oltre 8 milioni di passi, la distanza stimata tra Assisi e Gerusalemme, sono stati “donati” attraverso 135 cammini compiuti da circa 2000 ragazzi in tutto il mondo nell’ambito dell’iniziativa “Steps for Peace” – passi per la pace – di Economy of Francesco, che vede giovani economisti e imprenditori impegnati nell’immaginare un mondo più giusto.

Per una economia di pace

“Steps for Peace”, si legge in un comunicato di EoF, “non è solo un viaggio fisico, ma rappresenta un’opportunità unica per diffondere incontri e dibattiti sull’economia di pace. Questo progetto è ispirato dal patto che i giovani di Economy of Francesco hanno siglato con Papa Francesco nel 2022, un impegno a costruire un futuro basato su principi di giustizia, sostenibilità e dialogo”.

Obiettivo Gerusalemme

Il momento culminante di questo progetto si svolgerà a ottobre, quando una delegazione di giovani del mondo da Assisi raggiungerà Gerusalemme per poi spostarsi in Palestina. Sarà ospite della Custodia di Terra Santa, condividerà momenti di fraternità e confronto con la parrocchia di Gerusalemme, e incontrerà anche il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, per consegnare a lui e ai giovani presenti i passi raccolti nel mondo per la costruzione di un’economia di pace. Successivamente, la delegazione si sposterà a Betlemme, dove incontrerà alcune comunità palestinesi e vivrà un momento significativo nell’ospedale pediatrico, il Caritas Baby Hospital di Betlemme.

La raccolta fondi

Per far questo Economy of Francesco ha avviato una campagna di crowdfunding alla pagina www.francescoeconomy.org  per raccogliere i 15 mila euro necessari per coprire le spese di viaggio, di alloggio e gli eventi in loco, la speranza degli organizzatori è di raggiungere l’obiettivo prefissato, in modo da poter donare aiuti anche al Caritas Baby Hospital di Betlemme, “un gesto che sottolinea ulteriormente l’impegno per la pace e la solidarietà”.