Amedeo Lomonaco e Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Papa Celestino V, un mese dopo la sua incoronazione, il 29 settembre 1294, ha concesso – con la Bolla Inter sanctorum solemnia, nota anche come Bolla del Perdono – a chiunque, confessato e comunicato, fosse entrato nella basilica di Santa Maria di Collemaggio dai vespri del 28 agosto a quelli del 29. Quest’anno, in occasione della Perdonanza Celestiniana – giunta alla sua 728.ma edizione, è in programma la visita pastorale di Papa Francesco a L’Aquila.
La visita di Francesco
Francesco arriva domenica 28 agosto in elicottero, nello Stadio Gran Sasso e raggiunge poi il centro cittadino in auto. Dopo la visita privata della cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, che ancora mostra le ferite del devastante terremoto del 6 aprile del 2009, il Papa rivolge sul sagrato un saluto ai familiari delle vittime del sisma, alle autorità e agli altri fedeli presenti in piazza Duomo. Si sposta, quindi, ancora una volta in auto, nella Basilica di Santa Maria in Collemaggio e celebra la Santa Messa sul piazzale. Dopo la recita dell’Angelus, apre la Porta Santa dando il via alla Perdonanza Celestiniana. Dopo l’istituzione decretata da Celestino V, Francesco è il primo Pontefice che, dopo 728 anni, presiede il rito. Al termine il Papa si congeda dalle autorità e fa ritorno in Vaticano.
Le origini della Perdonanza Celestiniana
La visita di Papa Francesco a L’Aquila si salda con una data scolpita nella storia: quella del 29 agosto 1294, il giorno in cui viene incoronato Papa, nella Basilica Santa Maria di Collemaggio, Pietro da Morrone che prende il nome di Celestino V. Secondo fonti storiche, partecipano alla cerimonia cardinali, nobili, i sovrani Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello e una folla di fedeli. Quella sera stessa il Papa concede la remissione dei peccati a tutti i presenti, ordina e ottiene la rappacificazione delle fazioni cittadine e ingiunge allo stesso Carlo II D’Angiò di perdonare gli aquilani ribelli.
La Bolla del Perdono
Il 29 settembre del 1294 viene emanata la Bolla del Perdono. “Per la misericordia di Dio onnipotente e confidando nell’autorità dei suoi apostoli Pietro e Paolo – si legge nel documento emanato da Papa Celestino V – annualmente assolviamo dalla colpa e dalla pena, che meritano per tutti i loro peccati, commessi fin dal battesimo, tutti coloro che veramente pentiti e confessati saranno entrati nella predetta Chiesa dai vespri della vigilia della festività di San Giovanni fino ai vespri immediatamente seguenti la festività”. La prima celebrazione solenne della Perdonanza si tiene nel 1295.
Omaggio di Paolo VI a San Celestino V
L’autenticità della Bolla del Perdono di Celestino V è stata confermata da Papa Paolo VI. Nel 1966, durante la visita ad Alatri, Fumone, Ferentino e Anagni, Papa Montini sottolinea in particolare che “la figura di Celestino V, come Pontefice, ci richiama alle origini della Chiesa, all’investitura data da Nostro Signore a San Pietro e ai suoi successori”. “Pietro Morrone – aggiunge Paolo VI – è eletto ed è invitato ad ascendere sulla Cattedra di Pietro. Dopo aver esitato, accetta per dovere, e fa ingresso in Aquila sopra un asinello, come Nostro Signore, ma trova là due re ad attenderlo. Ecco l’essenza della Chiesa, ecco il destino di Roma sede del successore di Pietro: ovunque la decadenza è fatale, ma nella Chiesa c’è un carisma, c’è la promessa e la presenza divina: ‘Io sarò con voi fino alla fine dei secoli’. Questo è il miracolo vivente del cattolicesimo”.
Visita di Papa Wojtyła a L’Aquila
Nel 1980 Papa Giovanni Paolo II presiede la Santa Messa nella Basilica di Collemaggio. “È una gioia per me – afferma il Pontefice polacco nell’omelia – trovarmi con voi in questo scenario stupendo, dove la Basilica di Collemaggio sembra essere stata costruita dalla mano dell’uomo per esprimere in una magnifica sintesi di arte e di preghiera ciò che la contemplazione delle vostre montagne suscita nel cuore: il senso dell’infinito, il verticalismo della vita, lo splendore di Dio, riflesso nel creato”.
Sosta di Benedetto XVI nella Basilica di Collemaggio
Nel 2009, in occasione della visita alle zone terremotate, Benedetto XVI raggiunge il 28 aprile in auto L’Aquila e sosta nella Basilica di Collemaggio. Il Pontefice entra nella Basilica attraverso la Porta Santa e venera l’urna di Papa Celestino V deponendovi, come omaggio, il Pallio che gli era stato imposto nella celebrazione di inizio del suo Pontificato.