di Giovanni Giulio Valtolina*
Papa Francesco, in occasione della 103a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, nel 2017, ha voluto richiamare l’attenzione sui minori migranti, specialmente quelli soli, indicando alcune azioni necessarie e sollecitando tutti a prendersi cura di questi minori, che sono tre volte vulnerabili: perché minori, perché stranieri e perché inermi. Sono, infatti, in primo luogo i minori, sottolinea il Papa, a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla povertà e dalle condizioni climatiche, fattori ai quali si associa la globalizzazione nei suoi aspetti più negativi.
Cosa fare?
Papa Francesco sottolinea la necessità di concentrarsi su tre focus: la protezione dei minori migranti, la loro integrazione e l’adozione di soluzioni durature.
Anzitutto, si tratta di adottare ogni possibile misura per garantire una protezione a questi minori, per evitare che divengano preda di sfruttatori senza scrupoli. Molti sono i fattori che contribuiscono a creare uno stato di vulnerabilità nei migranti. Ma la spinta più potente allo sfruttamento dei minori viene da coloro che approfittano della loro fragilità. Occorre quindi intervenire – suggerisce il Papa – con maggiore efficacia nei confronti degli sfruttatori.
In secondo luogo, occorre lavorare per l’integrazione. Purtroppo, molto spesso, la scarsità di risorse finanziarie diventa impedimento all’adozione di adeguate politiche di accoglienza e di inclusione. Di conseguenza, invece di favorirne l’integrazione, si cerca solo di impedire il loro ingresso, favorendo così il ricorso a reti illegali, oppure di rimandarli nel Paese d’origine, senza assicurarsi che ciò corrisponda al loro effettivo interesse. La condizione dei minori migranti è poi ancora più dolorosa quando vengono assoldati dalla criminalità organizzata.
Resta poi fondamentale l’adozione di adeguati piani di cooperazione concordati tra i Paesi d’origine e quelli d’accoglienza, in vista dell’eliminazione delle cause della migrazione forzata dei minori.
In terzo luogo, il Papa sollecita tutti, affinché si adottino soluzioni durature. Poiché si tratta di un fenomeno complesso, la questione dei minori migranti va affrontata alla radice: guerre, violazioni dei diritti umani, corruzione, disuguaglianze, povertà e disastri ambientali fanno parte delle cause del problema. E i minori sono i primi a soffrirne.
*Docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia Interculturale dello Sviluppo
Potete ascoltare qui la serie di podcast sulla Dottrina sociale della Chiesa. La quarta puntata è a cura di Giovanni Giulio Valtolina, Docente di Psicologia dello Sviluppo e Psicologia Interculturale dello Sviluppo presso l’Università Cattolica, curatore della voce “I minori migranti” del Dizionario di Dottrina sociale.