Al termine dell’udienza generale il missionario Renato Chiera, in Brasile dagli anni ’70, ha consegnato nelle mani del Pontefice una lettera scritta dai tanti bambini di strada che assiste ogni giorno. In Piazza San Pietro anche Aftab Bhatti, rifugiato pakistano, e circa 400 giovani cresimati dalla Normandia
di Fabrizio Peloni
Il missionario Renato Chiera, in Brasile dal 1978, ha consegnato nelle mani di Papa Francesco una lettera scritta dai meninos de rua. È questo il suo stile missionario: dare “voce” e dare “speranza” ai «tantissimi figli del Brasile che vivono in strada, che hanno solo bisogno di amore per “risorgere”. E noi dobbiamo portare il messaggio di amore di Dio nella strada». È proprio lì, nelle strade più povere, «che incontriamo Gesù che ci dà forza e insieme con questi ragazzi “risorgiamo” anche noi».
Padre Chiera – sacerdote piemontese fidei donum – descrive con l’argento vivo negli occhi la sua lunga esperienza di missionario in Brasile. Il 12 ottobre 1986, nel giorno della Madonna di Aparecida, patrona del Brasile, ha fondato, nella periferia di Rio de Janeiro, la Casa do Menor São Miguel Arcanjo: un centro dove migliaia di bambini di strada «sono stati accolti e recuperati alla vita, un segnale evidente che con Dio c’è ancora una speranza».
Stamani, durante l’udienza generale, il missionario ha ringraziato il Pontefice per la sua continua vicinanza al mondo degli ultimi, illustrandogli in particolare il programma del x incontro nazionale dei senza fissa dimora brasiliani che ha per tema “Com Deus tem jeito”.
Non dimenticare le periferie
Ad accompagnarlo in piazza San Pietro c’erano Lucia Cardoso, presidente della Casa do Menor, e una giovane coppia, Edwin e Raquel Costa, missionari nella comunità di Canção Nova a Cachoeira Paulista.
«Accogliere il grido di chi non è amato, il grido di chi non è considerato da nessuno, di chi nessuno vede, il grido di chi vuole uscire da una via buia e senza luce, è vivere l’esperienza di Dio» ha affermato il sacerdote. «A noi si sono unite più di sessanta comunità, movimenti e carismi della Chiesa che lavorano con i senzatetto in oltre trenta città del Brasile dove la situazione sociale è sempre più drammatica e le periferie sono sempre più dimenticate».
L’incontro con un rifugiato del Pakistan
Aftab Bhatti è un rifugiato pakistano, convertito al cattolicesimo, che è stato costretto a fuggire dalla sua terra per la persecuzione religiosa: è stato condannato per blasfemia. Due anni fa è arrivato a Riva del Garda, dopo aver attraversato clandestinamente l’Iran, la Turchia, la Grecia e i Balcani. Per raggiungere prima la Germania e poi l’Italia.
L’incontro con Papa Francesco, ha confidato Aftab, «è una vera grazia e la grande speranza che ora porto con me è rimanere in contatto spirituale con lui». Il suo pensiero va alle donne e agli uomini che vivono la sua sofferenza. In particolare ad alcuni componenti della sua famiglia rimasti in Pakistan. A Riva del Garda, Aftab lavora regolarmente, frequenta la parrocchia e, per via della sua storia e grazie a al suo carattere solare, è come se fosse nato una seconda volta.
La speranza degli scartati
A parlare al Papa di «speranza per gli scartati» era presente in piazza San Pietro, questa mattina, una delegazione di Federfarma di Roma e provincia. “Un farmaco per gli ultimi” è il progetto, presentato a Francesco, messo in atto per contrastare la povertà sanitaria offrendo supporto alle persone più fragili, in particolare agli stranieri senza permesso di soggiorno, spesso provenienti da scenari di guerra e violenza.
I protagonisti di “Forum sostenibilità” in piazza
E per condividere con il Pontefice il progetto sulla grande sfida che il mondo imprenditoriale italiano sta affrontando in tema di sostenibilità ambientale e sociale, hanno partecipato all’udienza i protagonisti del “Forum sostenibilità” in programma all’Augustinianum. A promuovere l’iniziativa è il Gruppo24Ore e la Banca popolare di Milano. «Verranno premiati una quindicina di progetti in diverse categorie, riconosciuti, nel mondo del welfare, per concretezza e fattibilità» hanno spiegato i responsabili.
Il saluto a 400 giovani cresimati francesi
In piazza hanno fatto sentire il loro entusiasmo i circa 400 giovani cresimati francesi provenienti dalla Normandia, precisamente dall’arcidiocesi di Rouen e dalle diocesi di Coutances e Bayeux. Accompagnati anche dall’orchestra polacca Vivat di Sieraków e dalla fanfara del Comando Legione della Guardia di Finanza, che hanno suonato in onore del Papa. Proprio il corpo della Finanza ha partecipato all’udienza in vista del 250° anniversario di fondazione (21 giugno 2024), con i giovani della Scuola alpina di Predazzo, della Scuola nautica di Gaeta, della Scuola allievi di Bari e dell’Istituto addestramento di specializzazione di Orvieto.