Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Quindici punti che sono un programma per costruire la pace nella provincia di Cabo Delgado e per lavorare insieme nel dialogo, nell’incontro pur nelle differenze. E’ quanto hanno sottoscritto, ispirati dal Documento sulla Fratellanza umana di Abu Dhabi, i leader religiosi della provincia di Cabo Delgado, a Pemba, dopo un seminario interreligioso tenutosi a dicembre e incentrato sulla “Religione come parte della soluzione nel conflitto a Cabo Delgado”.
I leader ricordano che la provincia è percorsa da “una profonda crisi umanitaria causata dalla violenza terrorista”, nella quale lo sviluppo è fortemente condizionato dalle misure restrittive di prevenzione della pandemia Covid-19 e da diversi altri fattori preoccupanti, “come le disuguaglianze sociali”, “l’alto tasso di analfabetismo, la crisi dei valori etico-morali e le polarizzazioni etniche e religiose che minacciano il contesto attuale e la convivenza sociale, che violano la dignità umana”.
Uniti contro il terrorismo
Si ribadisce nel documento la forte unità “di fronte a qualsiasi minaccia di rottura” e “l’unanime ripudio degli atti terroristici” ma anche “l’impegno a camminare fianco a fianco verso la pace e la fratellanza”. La religione, si sottolinea, non è causa di conflitto e il riferimento è soprattutto all’Islam, “la religione più colpita dal pregiudizio”. “La religione – scrivono i leader – mira a creare felicità, riconciliazione e pace nella società e, per questo, ripudiamo e prendiamo le distanze da atti e persone che travisano le dottrine religiose per giustificare qualsiasi tipo di violenza”. Da qui l’impegno a dialogare con le altre confessioni, superando diffidenze e favorendo la conoscenza reciproca perché “tutte le religioni fanno parte del disegno di Dio Altissimo”, “nessun vero leader religioso o profeta ha mai insegnato la violenza”.
Incontrarsi e riconoscersi
Dialogo, incontro e riconoscimento reciproco sono queste le basi che vengono riproposte per creare una società inclusiva. L’impegno è anche quello di tenere dibattiti e conferenze per far crescere le persone non solo dal punto di vista religioso ma anche nelle altre discipline in modo da comprendere meglio la realtà che si vive. Nel cuore dei leader religiosi ci sono soprattutto i giovani che cadono nella rete dell’estremismo e della violenza, con l’intento di accompagnarli, riabilitarli “attraverso un intenso e impegnativo lavoro psicosociale e spirituale”. “L’impegno permanente – aggiungono – è di pregare insieme per una pace duratura” di collaborare sempre con il governo, le istituzioni e le organizzazioni che si impegnano la pace nella provincia di Cabo Delgado.