Chiesa Cattolica – Italiana

I giovani di San Francesco guardano ad un mondo migliore

Ecologia, economia: queste le tematiche con cui entra nel vivo Francesco Live, l’iniziativa che vede riuniti a Firenze fino a domenica centinaia di ragazzi per guardare al futuro con gli occhi di Francesco di Assisi. Radio Vaticana-Vatican News media partner dell’evento

Giancarlo La Vella e Marina Tomarro – Firenze

I giovani presenti nel capoluogo toscano cercano di percepire sino in fondo l’eredità di San Francesco ad 800 anni dalle stimmate ricevute dal santo poverello a La Verna. Lo stanno facendo a Firenze attraverso il dialogo con le altre generazioni, come nella sera d’apertura nell’incontro con Roberto Vecchioni che si è confrontato con Davide, giovane cantautore, e due ragazze provenienti dalla realtà di Rondine – Cittadella della pace, una ucraina e l’altra russa. Le due giovani hanno condiviso il loro dolore per la guerra che da oltre due anni è in corso tra i loro Paesi. 

Firenze: intervista a Roberto Vecchioni

Per una salvaguardia sostenibile del Creato

“Per salvare la vita sulla terra serve una conversione ecologica”. E’ l’appello lanciato stamane da Stefano Mancuso, professore all’università di Firenze e fondatore della neurobiologia vegetale, dal palco di Francesco Live, il meeting dei giovani che vuole cercare risposte, seguendo la testimonianza del Poverello d’Assisi. Stamani una Basilica di Santa Croce gremita di giovani ha visto la prima plenaria dedicata all’ecologia integrale e con la quale, dunque, il migliaio di ragazzi giunti da tutta Italia hanno iniziato a scandagliare i temi che sono al cuore di queste giornate, pensate nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavo centenario delle stimmate di san Francesco. La vita, ha spiegato ancora Mancuso, “è un bene prezioso, eppure, ha spiegato, la quantità di vita sul pianeta si sta riducendo: il numero di animali sulla terra si è dimezzato negli ultimi cinquant’anni, tra i mammiferi la quasi totalità è ormai formata dall’uomo e da animali che fanno parte della catena alimentare umana”.

Un pianeta stravolto dall’uomo

Anche Chiara Giaccardi, docente di sociologia presso l’Università Cattolica di Milano, ha sottolineato il peso dell’impronta umana sulla Terra: “Siamo nell’era dell’antropocene, l’uomo ha il potere di stravolgere il pianeta”. Di fronte a questo, ha affermato, la risposta è nel riuscire a essere generativi: “La scienza ci dice che tutto è relazione, e la relazione è generativa, fa nascere frutti di futuro. La libertà non è assenza di legami: è far esistere qualcosa che ancora non c’è. È portare nel mondo qualcosa di nuovo, in modo condivisivo”. Tutto l’opposto quindi rispetto all’individualismo che, secondo la sociologa, “ci slega da tutto e finisce per farci essere tutti uguali. Non è questa la nostra visione antropologica. Ogni genio ha bisogno di essere fecondato per poter creare. Ogni cosa che facciamo ha un impatto sulla società, sulla natura”.

Crisi climatica e migrazioni

La plenaria, coordinata da Michela Lazzeroni, docente di geografia economico-politica all’Università di Pisa, ha dato voce anche a Giorgio Brizio, un giovane di 22 anni, studente di Scienze internazionali dello sviluppo e della cooperazione, che si occupa anche di crisi climatica e migrazioni. Sul palco anche fra Francesco Zecca, frate minore della Provincia del Salento, impegnato da anni sul versante di giustizia, pace e salvaguardia del creato, sia nella città in cui opera, Taranto, che nel progetto OIKOS, la rete francescana del Mediterraneo, che proprio nei giorni di Francesco Live, ha portato a Firenze alcuni giovani provenienti da Paesi che si affacciano sul “Mare nostrum” e che da giorni, nella sala giunta di Palazzo Vecchio, si stanno confrontando su molti temi che riguardano il presente e il futuro di quest’area del mondo. Sarà, invece, l’economia il tema al centro della giornata di domani, sabato 13 aprile.

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