I consacrati preparano il Giubileo. Braz de Aviz: insieme in cammino come al Sinodo

Vatican News

Dall’1 al 4 febbraio incontro a Roma di oltre 300 rappresentanti della vita consacrata da 60 Paesi in preparazione all’Anno Santo 2025. Il cardinale prefetto: “Vivremo tutto come nella prima sessione del Sinodo: seduti intorno a un tavolo ad ascoltarci, con il desiderio della pace nelle comunità e nel mondo”

Bianca Fraccalvieri – Città del Vaticano

Più di 300 rappresentanti delle diverse forme di vita consacrata provenienti da oltre 60 Paesi si ritroveranno a Roma dal primo al 4 febbraio 2024 prossimi per un incontro di preparazione al Giubileo 2025. Un religioso, una religiosa, un membro di un Istituto secolare e una consacrata appartenente all’Ordo Virginum per ogni Paese vivranno una nuova tappa nel cammino verso l’Anno Santo per condividere esperienze di vita e di missione, con il desiderio di tornare nei propri Paesi con il mandato di continuare ad essere segno di riconciliazione tra i popoli.

La Messa del Papa per la Giornata mondiale della Vita consacrata 2022

Il Giubileo per la vita consacrata

“Pellegrini di speranza, sulla via della pace” è il tema del Giubileo per la vita consacrata che si terrà a Roma nei giorni 8 e 9 ottobre 2025. E i consacrati e le consacrate vogliono riflettere sul grande bisogno di pace, urgenza del nostro tempo, per rispondere all’appello di Papa Francesco che chiede di creare, attraverso il cammino giubilare, un clima di speranza e fiducia quale segno di rinascita per tutta l’umanità.

Insieme come nel Sinodo

“Abbiamo voluto coinvolgerci insieme a tutti gli altri nella Chiesa in una preparazione molto concreta nel mondo intero – perché siamo presenti in tutto il mondo – del Giubileo del 2025”, dice ai media vaticani il cardinale João Braz de Aviz, prefetto del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. “Questo incontro – spiega – è il primo di una serie di appuntamenti che mettono insieme i cinque continenti. È stato preparato online ma insieme. Tutto quello che è il programma, tutto quello che noi vivremo, lo abbiamo fatto insieme. E cercheremo di viverlo come la prima sessione dell’Assemblea del Sinodo mettendoci intorno a dei tavoli, ascoltandoci l’un l’altro fino in fondo, alla luce della Parola di Dio”.

Nuovo stile

La Vita consacrata incontra in sostanza il Sinodo: “Uno stile nuovo per preparare un momento molto profondo per la Chiesa qual è il Giubileo, che ci porta vicino alla esperienza di Dio”, sottolinea Braz de Aviz, assicurando il desiderio di tutti “noi consacrati” di preparare e prepararsi “bene” a questo evento. “Siamo in un momento di riforma, di rinnovamento della vita consacrata, con tanti problemi – è vero – ma anche tanti cambiamenti nella sequela di Cristo. Siamo e vogliamo essere un dono per la Chiesa, dobbiamo respirare e vivere con la Chiesa e quindi vogliamo subito iniziare, poi avremo altri incontri di approfondimento”.

Il programma

Il programma si svilupperà attraverso quattro grandi tematiche: il 1° febbraio Credere nella speranza; il 2 febbraio Crescere nella carità; il 3 febbraio Con la forza della fede; il 4 febbraio Testimoniare la speranza. Per arricchire il dialogo, saranno presenti anche rappresentanti dei Dicasteri della Curia Romana tra cui padre Paulin Batairwa Kubuya, sottosegretario del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, e suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

Il cardinale Braz de Aviz, prefetto del Dicastero per la Vita consacrata

Camminare con l’altro

“In questo momento tutto il percorso che la Chiesa sta facendo e che porta avanti Papa Francesco è un percorso a cui dobbiamo convertirci, cioè uno stile nuovo di camminare insieme, convinti che questo è il modo di essere Chiesa”, rimarca il cardinale prefetto. “Oggi non importa che io ho la mia vocazione e che l’altro ne ha un’altra, tutti noi insieme formiamo la realtà della Chiesa”. Secondo il porporato, questo stile “si impara”. E lo si deve imparare “in un momento in cui è entrata una spiritualità troppo individualista”. “Abbiamo bisogno di questo, i segni di oggi sono segni di comunicazione, dello stare insieme – afferma il porporato -. Anche qui nel Dicastero, dopo la prima sessione del Sinodo, abbiamo cominciato immediatamente a condividere le cose tra noi coordinatori e tutte le persone che vi lavorano, circa 40… Stiamo lavorando con l’idea che ‘tu sei parte dell’altro, decidi con l’altro, cammini con l’altro’. Questo, secondo me, darà molti frutti in futuro”.

La celebrazione con il Papa del 2 febbraio

L’evento a Roma si svolge peraltro nei giorni in cui si celebra la Giornata mondiale della vita consacrata del 2 febbraio. Quel giorno Papa Francesco presiederà la consueta celebrazione nella Basilica di San Pietro. “Siamo felicissimi – spiega il cardinale Braz de Aviz – perché il Santo Padre ha confermato che verrà a celebrare con noi. Saremo insieme per realizzare la preparazione del Giubileo, secondo i valori che il Papa stesso ci ha identificato e cioè essere ‘pellegrini di speranza’ in un momento in cui la vita è sofferta per le guerre e le malattie”. Auspicio del capo Dicastero è che “da queste difficoltà venga fuori la virtù che il cristiano ha della speranza nel cuore. Noi vi aggiungiamo la voglia di preparare l’Anno Santo con il desiderio della pace nelle nostre comunità e nel mondo intero”.