Francesca Merlo – Città del Vaticano
Erano più di mille i bambini di tutte le scuole della capitale, riuniti in Piazza del Popolo, per creare un’unica voce e lanciare un unico messaggio: vogliamo la pace. Con i Giovani per la Pace, il movimento giovanile della Comunità di Sant’Egidio, i bambini delle elementari hanno preso coscienza in questi ultimi mesi che la scuola è il luogo che sconfigge davvero la guerra, perché dà voce a chi non sa parlare, costruisce un legame anche nei quartieri dove esistono più divisioni e apre alla conoscenza del mondo.
“Facciamo la pace!”
Così in nome di tutte le scuole di Roma e di tutte le scuole della pace, ed accompagnati dalla banda dei Vigili del fuoco, i bambini hanno marciato, cantato e ascoltato. Forti le testimonianze di quanti, tramite lettere inviate alla Comunità di Sant’Egidio, e lette dai loro volontari, hanno raccontato esperienze di guerra nei vari Paesi. Da una giovane ragazza, fuggita da Mariupol e ora rifugiata in Italia, ad un ragazzo di El Salvador che per allontanarsi dalla violenza di bande è arrivato in Messico, per poi procedere verso il confine con gli Stati Uniti dove anziché trovare accoglienza, ha trovato un muro. “Godetevi quello che avete. Giocate. Ridete. Siete fortunati”, scrive. Ed è quello che hanno fatto oggi i bambini, che non si sono stancati un secondo a ricordare e dare voce a chi soffre, ma che l’hanno fatto sempre con allegria.
Gabriele, uno dei volontari che ha coordinato i bambini per la Comunità di Sant’Egidio ci ha raccontato il significato di questa “protesta” festosa dei piccoli, soprattutto come piattaforma per dare voce ai bambini: