In un video ragazzini e ragazzi della Parrocchia della Sacra Famiglia recitano il Padre Nostro e l’Ave Maria perché finisca la guerra. Ad accompagnare le loro voci squillanti e cristalline, il fragore delle bombe che cadono
Vatican News
Si metta fine alla guerra: è l’invocazione che si alza da Gaza, dalla Parrocchia della Sacra Famiglia, dove si continua a pregare per la pace nonostante i bombardamenti pesantissimi, e il cui compound accoglie decine e decine di persone. “Grazie a Dio stanno tutti bene”, fa sapere da Betlemme, dove è rimasto bloccato, il parroco Gabriel Romanelli, costantemente aggiornato dal vice parroco, Iusuf Asad.
Il suono delle bombe
Nella Striscia, confermano le poche voci che riescono a superare il blackout delle comunicazioni, ormai si è privi di tutto, di cibo, di medicine, di acqua pulita e poi di telefono e internet. Padre Romanelli vuole però testimoniare, in mezzo a tanta angoscia, la speranza dei bambini rifugiati nella Parrocchia, che due giorni fa hanno realizzato un video diretto a Papa Francesco e a tutti coloro che pregano per la pace. Meno di due minuti di immagini, in cui piccoli e meno piccoli, una trentina in tutto, e di varie età, si fanno il segno della croce, recitano il Padre Nostro, l’Ave Maria e Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, in cui ringraziano il Papa e pregano per lui, e che si chiude con il saluto diretto a tutti. E in sottofondo il frastuono delle bombe.