Chiesa Cattolica – Italiana

Honduras, gli auguri dei vescovi alla nuova presidente

Anna Poce – Città del Vaticano

“Riconosciamo e applaudiamo il coraggio, la maturità e l’impegno della popolazione, espresso domenica 28 novembre: la partecipazione degli honduregni è stata straordinaria, in pace e nella trasparenza. È stato un giorno vissuto nella preghiera e nella speranza. La gente ha vissuto il processo elettorale come una vera festa civica, durante e dopo le elezioni”. Scrivono così i vescovi della Conferenza episcopale dell’Honduras (CEH), in un comunicato diffuso  sulla loro pagina Facebook, congratulandosi con tutti coloro che sono andati a votare nelle ultime elezioni, consapevoli – come ripetuto in molte circostanze – di quanto sia necessario un maggior interesse e impegno da parte dei cittadini nella vita socio-politica del Paese.

Popolo favorevole ad un progetto nazionale

Favorendo la signora Castro, candidata della coalizione di sinistra Libertad y Refundación (Libre), e moglie dell’ex presidente honduregno Manuel Zelaya, spodestato nel 2009 da un colpo di Stato, “la volontà della maggioranza si è espressa a favore di un progetto nazionale”, hanno scritto i presuli, unendosi alle congratulazioni delle varie istituzioni del Paese, delle organizzazioni internazionali e di altre nazioni. Essi hanno invitato la nuova amministrazione pubblica a promuovere un autentico sviluppo e la crescita dell’Honduras e di ogni famiglia honduregna, auspicando che essa cerchi pure “il bene dei più poveri e dei più indifesi, nel pieno rispetto della dignità della persona umana, del diritto alla vita, dal concepimento alla sua fine naturale, così come nel rispetto della sacra istituzione del matrimonio e della famiglia”.

L’importanza della trasparenza

Proseguendo, i vescovi hanno espresso il loro “rammarico e la loro sincera preoccupazione” per le “innumerevoli voci” secondo le quali si sarebbero verificati brogli nelle votazioni per i deputati e i sindaci comunali, che hanno fatto parte delle recenti elezioni. “Per questo motivo, chiediamo agli organi responsabili – hanno precisato – di prestare la dovuta attenzione a questi reclami e di risolverli rapidamente e in conformità con la legge. Per il bene del nostro Paese, non ci possono essere dubbi sulla trasparenza nel conteggio dei voti e sul rispetto della decisione degli elettori”.

Dialogo, riconciliazione e azione

I presuli, sottolineando come la Chiesa abbia sempre sostenuto “il giusto sviluppo dei popoli, fondato sul solido fondamento dei valori umani e cristiani fondamentali di ogni persona e della società”, hanno manifestato di appoggiare “gli aspetti che la signora Xiomara ha indicato come prioritari per il suo governo” e che anche loro considerano tali: “lo sradicamento della povertà, la lotta contro l’impunità, la creazione di posti di lavoro, la dignità del sistema sanitario ed educativo”. Essi si sono detti fermamente convinti che “per il prossimo governo dovrebbe essere una priorità implementare e rafforzare l’esercizio del dialogo, della riconciliazione e dell’azione, perché l’Honduras ne ha bisogno e lo richiede”.

La speranza per l’Episcopato è che “i prossimi quattro anni rappresentino un periodo di nuove opportunità per gli honduregni, e che essi possano godere dei loro legittimi diritti”. Per questo hanno concluso augurandosi “che le autorità elette, lavorando per il bene comune, abbiano la capacità di proiettare l’Honduras verso un futuro prospero di benessere integrale per tutti, specialmente per i più poveri, con piani a breve, medio e lungo termine”.

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