“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
Die undevicesimo mensis Novembris anno bismillésimo altero et vicésimo
(TITULI)
Haec praetérita die domínica in Salutatióne Angélica enuntiávit Francíscus: fidem perseveránter experíri vult bonum effícere.
Desolatiónis arguméntum médium óbtinet locum octávae catechésis de consciéntiae scrutatióne in novíssima Pontíficis Audiéntia Generáli: «Desolátio facultátem nobis praebet crescéndi».
Verba Pontíficis pro Ucraína: «Orémus, ut corda mutet Dóminus illórum, qui bello confídunt».
Salútem plúrimam ómnibus vobis audiéntibus dicit Eugénius Murrali et bene felicitérque sit vobis audiéntibus núntios Latína lingua prolátos.
(NOTITIAE PRAECIPUAE)
«Perseveráre vult constánter persístere in bono», dixit Póntifex in Angélica Salutatióne praetérita die domínica, Evangélium révocans. Perseverántes a rerum mundi infirmitáte evádere póssumus. Refert Emmanuéla Campanile:
«Perseverántia amor Dei est in mundum resíliens, quia Dei amor fidélis est, persevérat, numquam mutat»: sic effátus est Francíscus in Salutatióne Angelica, in hoc ánimi statu instruméntum ponens ad bonum exstruéndum. Cohortátus est nos Póntifex ad prióra nostra íterum perpendénda et in praecípuum locum id collocándum, quod a Iesu verbo aedificáre póssumus. Éxtulit, exémpli grátia, constántiae in oratióne moméntum et porro moméntum «in iustítia et légibus» subsisténdi, etsi circa nos adsint qui régulas non obsérvent. Áddidit Póntifex: «si perseverámus, ut dicit Iesus, nihil nobis est pertimescéndum».
In octáva catechési consciéntiae scrutatióni in Audiéntia Generáli dicáta, Francíscus de desolatióne disséruit, quae «ánimae concussiónem» éxcitat ad nostrum increméntum perútile. Refert Alexánder de Carolis.
«Cum quidam tristis est, perínde est ac si ánima concutiátur», quia desolátio «vígiles nos servat, vigilántiae humilitatíque favet atque ab arbítrii vento nos abdúcit». Haec sunt verba Francísci in Audiéntia Generáli féria quarta praetérita enuntiáta, post suetum iter inter fidéles per Forum Petriánum in papáli autoraéda. «Cum in corde ténebrae conduplicántur et maeróres», tum increménti occasionem reperíre póssumus, quia, «ubi áliquid satisfactiónis desiderátur, ubi áliquid salutáris tristítiae deest», ubi «sana facúltas in solitúdine incoléndi» non datur, ibi perículum est «in prima rerum fácie usque manéndi ac médius locus própriae existéntiae non attíngitur. «Desolátio – addit Póntifex – facultátem nobis praebet crescéndi, maturiórem pulchriorémque cum Dómino et caris necessitúdinem adipiscéndi, quae ad merum commércium accépti et expénsi non redigátur».
(NOTITIAE BREVISSIMAE)
Audiéntiae Generáli finem impónens, Francíscus Papa sollicitúdinem suam patefécit ob augéscens bellum inter Ucraínam et Rússiam: «Dóminum orémus, ut corda convértat eórum, qui bello adhuc confídunt, et desidérium pacis obtíneat vexátae Ucraínae, ad omne belli increméntum vitándum et indútiis ac diálogo instituéndo vias aperiéndas». Suam Ipse ínsuper mentem ad víctimas convértit Constantinópoli in Túrcia terróris incéptis ictas.
In Conferéntia COP vigínti septem, quae dícitur, in civitáte Sharm El Sheikh, excellentíssimus dóminus Nicoláus Thevenin, Núntius Apostólicus in Aegýpto ac Sanctae Sedis legátus apud Foedus Státuum Arabórum, in Congréssu de caeli status mutatióne álloquens, necessitátem áttulit consília urgéntia et ex foro consciéntiae capiéndi ad terrárum orbem tuéndum. Núntius prae se tulit «educatívam ratiónem, quae nova vivéndi génera fóveat». De Conferéntia COP in Angélica Salutatióne die domínica recitáta Póntifex locútus est: «Exoptámus, ut ánimo voluntatéque procedátur, prae óculis hábita Lutétiae Parisiórum Pactióne».
Finis fit loquéndi, próxima hebdómada vos dénuo conveniémus.
“HEBDOMADA PAPAE”
19 novembre 2022
(TITOLI)
Vivere la fede con perseveranza è costruire il bene: è il messaggio lanciato da Francesco la scorsa domenica all‘Angelus
Il tema della desolazione al centro dell’ottava catechesi sul discernimento dell’ultima udienza generale del Papa: “Essere desolati ci offre la possibilità di crescere”.
Le parole del Pontefice per l’Ucraina: “Preghiamo affinché il Signore converta i cuori di chi ancora punta sulla guerra”.
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
“Perseverare è rimanere costanti nel bene”, ha detto il Pontefice richiamando il Vangelo all’Angelus di domenica scorsa. Con la perseveranza troviamo una via d’uscita dalla precarietà delle cose terrene. Il servizio di Emanuela Campanile:
“La perseveranza è il riflesso nel mondo dell’amore di Dio, perché l’amore di Dio è fedele, è perseverante, non cambia mai”, ha osservato Francesco durante l’Angelus, indicando in questa disposizione dell’animo lo strumento per la costruzione del bene. Il Pontefice ci ha invitato a rivedere le nostre priorità, a mettere al primo posto quel che possiamo edificare sulla parola di Gesù. Ha sottolineato, ad esempio, il ruolo della persistenza nella preghiera. Si è soffermato sull’importanza di restare “nella giustizia e nelle legalità”, anche se intorno a noi c’è chi non osserva le regole. “Se perseveriamo – ci ricorda Gesù – non abbiamo nulla da temere”, ha aggiunto il Papa.
Nell’ottava catechesi dedicata al discernimento, durante l’udienza generale di mercoledì scorso, Papa Francesco si è soffermato sul tema della desolazione, capace di provocare uno “scuotimento dell’anima” utile alla nostra crescita. Il servizio di Alessandro De Carolis:
“Quando uno è triste è come se l’anima si scuotesse”, perché la desolazione “mantiene desti, favorisce la vigilanza e l’umiltà e ci protegge dal vento del capriccio”. Sono le parole di Francesco, pronunciate all’udienza generale di mercoledì scorso, dopo il consueto giro in papamobile tra i fedeli a Piazza San Pietro. “Quando nel cuore è tutto buio, triste” possiamo trovare un’occasione di crescita, perché “se non c’è un po’ di insoddisfazione, un po’ di tristezza salutare”, se non si ha la “sana capacità di abitare nella solitudine”, si rischia “di rimanere sempre alla superficie delle cose” e di non raggiungere il centro della propria esistenza. “Essere desolati – ha osservato il Papa – ci offre la possibilità di crescere, di iniziare una relazione più matura, più bella, con il Signore e con le persone care, una relazione che non si riduca a un mero scambio di dare e avere”.
(NOTIZIE)
Al termine dell’udienza generale, Papa Francesco ha espresso preoccupazione per il crescendo del conflitto russo-ucraino: “Preghiamo affinché il Signore converta i cuori di chi ancora punta sulla guerra e faccia prevalere per la martoriata Ucraina il desiderio di pace, per evitare ogni escalation e aprire la strada al cessate il fuoco e al dialogo”. Ha inoltre rivolto il pensiero anche alle vittime dell’attacco terroristico avvenuto a Istanbul, in Turchia.
Alla Cop27, a Sharm El Sheikh, monsignor Nicolas Thevenin, nunzio apostolico in Egitto e delegato della Santa Sede presso la Lega degli Stati arabi, intervenuto al vertice sul cambiamento climatico, ha sottolineato la necessità di prendere misure urgenti e responsabili per la salvaguardia del pianeta. Il nunzio ha richiamato a “un approccio educativo che promuova nuovi stili di vita”. Sulla Cop è intervenuto dopo l’Angelus di domenica il Pontefice: “Auspico che si facciano passi in avanti, con coraggio e determinazione, nel solco tracciato dall’Accordo di Parigi”.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.