Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 12.30. In sommario, Francesco celebra il Mercoledì delle Ceneri nella basilica romana di Santa Sabina: “Tornare al cuore, tornare alla verità”. Il Papa all’udienza generale di mercoledì scorso parla del vizio dell’accidia. Un messaggio del Pontefice per la Campagna “Fraternità e Amicizia Sociale” promossa dalla Conferenza nazionale dei vescovi brasiliani
“HEBDÓMADA PAPAE”
NOTÍTIAE VATICÁNAE LATÍNE RÉDDITAE
Die séptimo décimo mensis Februárii anno bismillésimo vicésimo quarto
(TÍTULI)
Apud Románam Sanctae Sabínae basílicam diem Mercúrii Cínerum célebrat Francíscus, qui dicit ad “cor esse redeúndum, ad veritátem”.
In Audiéntia Generáli die praetérito Mercúrii de ignáviae vítio est locútus Póntifex.
Pontíficis núntius ad Institutiónem quae est “Fratérnitas et Sociális Amicítia”, quam státuit conferéntia episcopórum Brasiliéntium.
Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latínos dicit Eugénius Murrali.
(NOTÍTIAE)
Sacram Cínerum litúrgiam cum celebráret, Francíscus est hortátus ad persónas simulationésque deponéndas, ad “nostros furores temperándos, ad veritátem de nobis amplecténdam” et item ad Deum ex interióre ánimo íntegrum detegéndum. Refert Catharína Agorelius:
“Mundána invólucra” sunt deserénda et “ad cor est redeúndum”. Quod témpore quadragesimáli monet Póntifex. In basílica Sanctae Sabínae Pontíficis pérsonant verba, ubi idem sacram Cínerum litúrgiam una cum Paenitentiário Maióre, cardinále Máuro Piacenza, celebrávit. Mónuit ut id susciperétur quod Dei Paupérculus, “qui, vestiméntis depósitis, Patrem qui est in caelis fúnditus est ampléxus”. Mónita quidem praebéntur ad scaenas deseréndas, et ad interióra repeténda: “Sensim sine sensu, recónditum locum amíttimus, in quo sistámus et nos custodiámus ipsos, in mundo demérsos, in quo ómnia, commotiónes quoque et interióres ánimi affectiónes, ‘sociáles’ fiunt – at quómodo sociále esse potest quod ex corde non manat?”. Ad hoc intérius iter suscipiéndum opórtet “de simulatiónis scaena decédere et ad cor redíre, ad veritátem illíus quod sumus” atque dare “locum precatióni silentíque adoratióni”.
In Generáli Audiéntia apud Áulam Páuli sexti hortátus est Póntifex ad ignáviae vítium ponderándum, quod ad “mortis desidérium” quasi defert, profligándum quidem per perseverántiam “erga minórem offícii mensúram”. Refert Amadéus Lomonaco:
“Ignávia” est defíciens cura atque – notum facit Póntifex – ad pigrítiam ducit, quae hómines “ignávos, pigros, inértes” reddit; “qui in eam íncidit mortis quasi desidério oppréssus vidétur: ómnia fastídiunt; cum Deo necessitúdo incómmoda fit; sanctióres quoque actus […] inútiles prorsus vidéntur”. Ignávia proelium “carens sensu” habétur. Sed medicaméntum datur, addit Francíscus: “est ánimus adhibéndus manéndi et recipiéndi illud ‘hic et nunc’ […] Dei praeséntiam atque, dum sanctórum doctrína tenétur, necésse est “mensúram serváre minórem offícii, metas prae se ferre quae praesto sunt, […] ex Iesu praesídio”. Audiéntiae sub éxitum Póntifex de pace est locútus: “Ne Ucraínae et Palaestínae et Ísrael calamitátem umquam obliviscámur, quae multa patiúntur. Pro his frátribus sororibúsque orémus, qui bello opprimúntur. Per hunc conversiónis cursum procedámus, Dei verbum audiéntes, indigéntes fratres coléntes ac progrediámur, oratiónes frequentántes, praesértim pacem in terrárum orbe peténtes”.
(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)
Síngulis annis observántiae quadragesimális princípio conferéntia episcopális Brasiliénsis fraternitátis Incéptum propónit. Sexagésimo interveniénte anniversário arguméntum designátur quod est “Fratérnitas et Sociális Amicítia”. Per appósitum núntium ad Brasiliénses epíscopos missum exóptat Francíscus ut Ecclésia Brasiliénsis “hómines communitatésque ádiuvet huius diléctae Natiónis in conversiónis procéssu […], divisiónibus cunctis, disparitátibus, ódio et violéntia posthábitis”.
Lóngius sumus progréssi, cétera eventúra, próxima hebdómada.
“HEBDOMADA PAPAE”
Notitiae Vaticanae Latine redditae
17 febbraio 2024
(TITOLI)
Francesco celebra il Mercoledì delle Ceneri nella basilica romana di Santa Sabina: “Tornare al cuore, tornare alla verità”.
Il Papa all’udienza generale di mercoledì scorso ha parlato del vizio dell’accidia.
Un messaggio del Pontefice per la Campagna “Fraternità e Amicizia Sociale”, promossa dalla Conferenza nazionale dei vescovi brasiliani.
Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.
(SERVIZI)
Celebrando la liturgia delle Ceneri Francesco ha esortato ad abbandonare maschere e finzioni, a rallentare “la corsa delle nostre frenesie, abbracciando la verità di noi stessi” e a riscoprire Dio nella nostra interiorità. Il servizio di Katarina Agorelius:
Abbandonare i “rivestimenti mondani” per “ritornare al cuore”. Questo l’invito del Pontefice per la Quaresima. Le parole del Papa risuonano dalla basilica di Santa Sabina, dove ha celebrato la liturgia delle Ceneri insieme al penitenziere maggiore, cardinale Mauro Piacenza. L’esortazione è a fare come il poverello di Dio “che dopo essersi spogliato abbracciò con tutto sé stesso il Padre che è nei cieli”. Un richiamo ad abbandonare i palcoscenici, a ritrovare la dimensione dell’intimità: “Senza accorgercene, ci ritroviamo a non avere più un luogo segreto in cui fermarci e custodire noi stessi, immersi in un mondo in cui tutto, anche le emozioni e i sentimenti più intimi, deve diventare ‘social’ – ma come può essere sociale ciò che non sgorga dal cuore?”. Per compiere questo pellegrinaggio interiore occorre “scendere dal palcoscenico della finzione, per tornare al cuore, alla verità di ciò che siamo” e dare “spazio alla preghiera di adorazione silenziosa”.
All’udienza generale in Aula Paolo VI il Papa ha invitato a riflettere sul vizio dell’accidia, che porta quasi a “un desiderio di morte”, da combattere con la perseveranza in “una misura di impegno più piccola”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’“accidia” significa mancanza di cura e, spiega il Pontefice, è causa della pigrizia che rende la persona “inoperosa, indolente, apatica”: “Chi ne cade vittima è come fosse schiacciato da un desiderio di morte: prova disgusto per tutto; il rapporto con Dio gli diventa noioso; e anche gli atti più santi […] gli appaiono ora del tutto inutili”. L’accidia fa pensare ogni battaglia “priva di senso”, ma un antidoto esiste, spiega Francesco: bisogna “avere il coraggio di rimanere e di accogliere nel mio ‘qui e ora’ […] la presenza di Dio” e, seguendo l’insegnamento dei santi, è necessario “tenere una misura di impegno più piccola, fissare traguardi più a portata di mano, […] appoggiandoci a Gesù”. Al termine dell’udienza il pensiero del Papa è andato alla pace: “E qui non dimentichiamo mai la martoriata Ucraina e la Palestina e Israele che soffrono tanto. Preghiamo per questi fratelli e sorelle che soffrono la guerra. Andiamo avanti in questo processo di conversione, nell’ascolto della Parola di Dio, nella cura dei fratelli che necessitano e andiamo avanti nell’intensificare la preghiera, soprattutto per chiedere la pace nel mondo.”
(NOTIZIE)
Ogni anno, all’inizio della Quaresima, la Conferenza episcopale brasiliana propone una Campagna di fraternità. Per il 60simo anniversario il tema è “Fraternità e Amicizia sociale”. Francesco in un messaggio inviato ai vescovi brasiliani per l’occasione ha auspicato che la Chiesa brasiliana “aiuti le persone e le comunità di questa amata nazione nel loro processo di conversione […], superando ogni divisione, indifferenza, odio e violenza”.
È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.