Chiesa Cattolica – Italiana

Hamas chiama i palestinesi a marciare sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme

Alla vigilia del primo venerdì di Ramadan, l’organizzazione islamista chiede ai palestinesi di Cisgiordania a dimostrare su uno dei luoghi simbolo dell’Islam. Intanto il ministro della Difesa israeliano, Gallant, in visita alle truppe a Gaza City, evoca a breve l’inizio di un’operazione di terra a Rafah. Il segretario di Stato Usa, Blinken: “Per Israele la protezione dei civili palestinesi deve essere la priorità”

Roberta Barbi – Città del Vaticano

A due giorni dal primo venerdì di Ramadan, considerato giorno a rischio incidenti, Hamas lancia il suo appello ai palestinesi di Cisgiordania, chiamandoli a una marcia verso la Spianata delle Moschee, a Gerusalemme, per “spezzare le catene del suo assedio”. Sembrano così allontanarsi ulteriormente le prospettive di pace, dopo che già ieri Hamas aveva smentito la notizia che era circolata su una sua imminente accettazione dell’accordo con Israele per una tregua nel conflitto.

Gallant in visita alle truppe a Gaza

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, durante una visita all’esercito a Gaza City, ha lasciato intendere che l’inizio di un’operazione di terra a Rafah, nel sud della Striscia, potrebbe essere vicino. “A Gaza non esiste un posto sicuro per i terroristi – ha detto – anche chi pensa che siamo in ritardo presto vedrà che raggiungeremo tutti. Assicureremo alla giustizia chiunque abbia partecipato al 7 ottobre: lo elimineremo o lo consegneremo alla giustizia in Israele”.

Ucciso comandante di Hamas a Rafah

Proprio a Rafah l’aviazione israeliana ha annunciato di aver ucciso un comandante locale dell’unità operativa di Hamas, Muhammad Hasna. Secondo il portavoce dell’aviazione israeliana che ha diffuso la notizia, Hasna sarebbe stato impegnato in operazioni di intelligence contro le forze armate d’Israele e nella requisizione di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile e invece redistribuiti ai miliziani di Hamas. Sempre nella città del sud della Striscia, due persone sono rimaste uccise ieri sera in un bombardamento; un’altra vittima si conta nel campo profughi di Jabilia, dove una casa è stata colpita in un raid delle forze israeliane. Infine è di almeno 6 morti e 83 feriti il bilancio di ieri sera a Gaza, quando le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un assembramento: lo riporta l’agenzia palestinese Wafa.

Nuovi aiuti umanitari arrivati a Gaza

“Per Israele proteggere i civili a Gaza deve essere la priorità numero uno”, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno effettuato un nuovo lancio di aiuti nell’area nord di Gaza facendo arrivare oltre 35mila pasti e 28mila bottiglie d’acqua. Si tratta del nono lancio di aiuti umanitari effettuato in questa modalità sul nord della Striscia, data la difficoltà di accesso via terra e via mare. “Ci aspettiamo che il governo d’Israele si assicuri di proteggere i civili, ottenere l’assistenza di cui hanno bisogno – ha continuato Blinken – che sia il suo primo impegno anche facendo ciò che è necessario per difendersi dalla minaccia di Hamas”.  

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