Sempre più fuori controllo la violenza nel Paese caraibico dove a dettare legge sono le bande armate. Una situazione sulla quale hanno deciso di intervenire gli Stati Uniti con la presentazione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di una risoluzione che autorizzi l’invio di una missione di pace
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Sarà il Kenya a guidare la forza internazionale che dovrà cercare di ripristinare la tregua nella martoriata terra di Haiti. Lo hanno stabilito, dietro richiesta dello stesso Paese caraibico inoltrata già nell’ottobre scorso, gli Stati Uniti che hanno presentato al Consiglio di sicurezza dell’Onu una risoluzione in tal senso. Un provvedimento che si rivela irrinunciabile per cercare di combattere la drammatica ondata di violenza prodotta dalle bande armate che ha ormai ha sopraffatto l’autorità e l’azione della polizia locale.
La novità di una forza multinazionale
Una adesione, quella del Kenya a dirigere la missione, che rappresenta un cruciale precedente dopo il rifiuto di Stati Uniti, Onu e Canada a prendere la guida della forza multinazionale. Secondo la risoluzione Onu la “missione multinazionale di sostegno alla sicurezza viene creata per un periodo iniziale di dodici mesi”, con una rivalutazione dopo nove mesi. L’obiettivo, sottolinea il documento, è “fornire supporto operativo alla polizia haitiana” nella lotta contro le bande criminali, aiutare a proteggere scuole, porti, ospedali e aeroporti e “migliorare le condizioni di sicurezza ad Haiti”.
Una speranza per il governo haitiano
La decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di dare il via libera a una forza multinazionale in supporto alle autorità locali haitiane rappresenta “un barlume di speranza – ha dichiarato il ministro degli Esteri della nazione caraibica, Jean Victor Geneus – per le persone che da troppo tempo soffrono le conseguenze di una difficile situazione politica, socioeconomica, di sicurezza e umanitaria”.