Chiesa Cattolica – Italiana

Haiti: rilasciati il salesiano e il suo autista sequestrati il 31 dicembre

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Sono stati liberati, tra sabato e domenica scorsi ad Haiti, il chierico salesiano e l’autista che l’accompagnava rapiti il 31 dicembre mentre si recavano nell’area colpita dal terremoto la scorsa estate. I due erano in viaggio di esplorazione, dato che il 22 dicembre una piccola colonna di camion organizzata dai salesiani aveva dovuto fare marcia indietro a causa di una sparatoria lungo la strada. Da allora è impossibile spostarsi a causa dell’insicurezza. Dopo il sequestro il 23 dicembre di un salesiano, membro del Consiglio ispettoriale, rilasciato però nel giro di quattro ore, il nuovo caso dell’ultimo dell’anno aveva fatto temere uno sviluppo più drammatico, dal momento che le trattative per il rilascio sembravano più complicate.

La situazione nel Paese

Haiti, riferisce missionidonbosco.org, è nelle mani di numerose bande armate,l’opposizione politica si intreccia con la delinquenza comune e la malvita riesce a insnuarsi a livello istituzionalde. La situazione dell’ordine pubblico è fuori controllo, come emerge dalle testimonianze raccolte sul posto, e non si può sperare in una qualche ragionevolezza dei rapitori, dato che molti gruppi sono composti da giovani sbandati, spesso vittime oltre che spacciatori di droga.

A causa del terremoto di 7,2 gradi della scala Richter del 14 agosto scorso, migliaia di famiglie hanno perso case e beni. I salesiani hanno organizzato subito i soccorsi, fornendo pasti caldi a circa 500 famiglie di Les Cayes, e nel sud del Paese hanno distribuito gli aiuti ricevuti dalla rete mondiale salesiana. L’obiettivo è di andare incontro alle necessità in un contesto sfavorevole, spesso condizionato dai blocchi stradali gestiti dalla delinquenza organizzata e dagli agguati che ne conseguono. La situazione sociale è ulteriormente complicata dalla pandemia: gli haitiani diffidano delle vaccinazioni, mentre il contagio cresce. Ci sono molti casi, con conseguenze mortali anche per i giovani già debilitati dalla denutrizione e dalla vita di strada. In tale contesto sono stati rimpatriati in questi giorni 350 emigrati irregolari negli Stati Uniti, fra i quali 112 minori.

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