Haiti, cresce l’insicurezza e si aggravano le condizioni umanitarie

Vatican News

Nel fine settimana si sono verificati cruenti scontri tra le bande armate e le forze di polizia nella capitale Port-au-Prince. Volontari e missionari denunciano la mancanza di cibo, acqua e medicine: la gente vive per strada nel terrore

Stefania Ferretti – Città del Vaticano

L’appello del Papa all’Angelus di ieri, 17 marzo, ha riacceso i riflettori su Haiti, dove sono sempre più gravi le condizioni della popolazione, dopo che bande di rivoltosi da oltre un mese hanno preso possesso dell’80% della capitale haitiana Port-au-Prince. Il caos generato dai disordini ha portato alle dimissioni, una settimana fa, del premier Ariel Henry.

Molti gli ostaggi nelle mani delle bande

Drammatiche le testimonianze che giungono dal Paese caraibico, come quella del medico e sacerdote volontario, padre Richard Frechette, che denuncia la mancanza di cibo e acqua e della estrema difficoltà da parte dei medici di prestare cure adeguate ai feriti.  La gente vive per strada nel terrore, denunciano i volontari. Intanto, in una situazione ormai fuori controllo, non si hanno ancora notizie delle suore rapite lo scorso 5 marzo e di altri ostaggi ancora in mano alle bande.

Scontri tra polizia e bande armate

Negli ultimi giorni la situazione si è aggravata ulteriormente. Venerdì scorso, il più grande carcere di Port-au-Prince, il penitenziario nazionale, è stato incendiato nella notte. L’incidente è avvenuto a poco meno d due settimane di distanza dalla fuga dalla stessa struttura di 3.597 detenuti. Sabato, invece, la polizia nazionale haitiana ha condotto un’operazione nella roccaforte del leader della banda “Barbecue”, sempre nei pressi della capitale, che ha provocato la morte di diversi malviventi, l’ha riferito un funzionario del sindacato di polizia, senza specificare il numero esatto delle vittime. L’operazione ha coinvolto diverse unità della polizia nazionale nel distretto di Bas Delmas e aveva lo scopo di liberare una strada, occupata dalle bande.