ll sindaco di Mosca ha dichiarato che il ministero della Difesa attraverso la contraerea ha sventato un attacco notturno di droni da parte dell’Ucraina. Intanto ieri Putin al summit con l’Africa di San Pietroburgo ha dichiarato: pronti a fornire grano ai Paesi africani nei prossimi 3-4 mesi. Il presidente ucraino Zelensky in visita alla Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa colpita dai russi: il cuore della cattedrale è vivo
Emanuela Campanile – Città del Vaticano
Nella guerra tra Russia e Ucraina, questa volta la dichiarazione, che corre via Telegram già dalle primissime ore della mattina, è del sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin: “C’è stato un tentativo di attacco con un drone nemico”, si legge nel messaggio, il dispositivo “è stato abbattuto dalle forze di ausilio al ministero della Difesa. Nessun danno o vittima sono stati segnalati”.
L’incursione
ll tentativo arriva a pochi giorni dalla rivendicazione dell’Ucraina dell’attacco, a inizio settimana, nel centro di Mosca. Un drone si è schiantato nei pressi del ministero della Difesa – nel centro della capitale – mentre un altro ha colpito un palazzo con uffici in un quartiere della zona sud della città.
Putin assicura grano a sei Paesi dell’Africa
Ieri il presidente Vladimir Putin, in apertura del summit con i Paesi africani a San Pietroburgo, ha dichiarato che la Russia è pronta a fornire gratuitamente a Burkina Faso, Zimbabwe, Mali, Somalia, Repubblica Centrafricana e Eritrea tra le 25 mila e le 50 mila tonnellate di grano ciascuno. Putin ha inoltre affermato che Mosca “è in grado di sostituire il grano ucraino sia su base commerciale che sotto forma di assistenza gratuita ai Paesi africani più bisognosi”, sostenendo che quest’anno la Russia si aspetta “un raccolto record”.
Zelensky alla cattedrale della Trasfigurazione
E sempre il 27 luglio, il presidente ucraino Zelensky si è recato a Odessa, dove ha visitato la cattedrale danneggiata da un recente bombardamento di Mosca, che tuttavia ha negato qualsiasi responsabilità. Con un messaggio via twitter, Zelensky ha espresso gratitudine ai partner in Europa per la loro disponibilità a partecipare alla ricostruzione, aggiungendo che l’icona Kasperov della Madre di Dio è stata salvata e che “il cuore della chiesa è vivo”.