Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
La città di Mariupol, nel sudest dell’Ucraina, non è ancora del tutto in mano all’esercito di Mosca, perché nei sotterranei dell’acciaieria Azovstal resiste ancora un gruppo di irriducibili, come conferma in un video il vice comandante del battaglione Azov Sviatoslav Pàlamar. E aggiunge: “È in corso una determinata operazione, di cui non rivelo i dettagli”.
Zelensky: libereremo il Paese, ma il Donbass è distrutto
Da Kiev, Il presidente Volodymyr Zelensky assicura: “Riprenderemo il controllo dei territori e delle città occupate”, ma ammette che questa sarà la fase più sanguinosa del conflitto. E denuncia che l’esercito russo vuole “uccidere il maggior numero possibile di ucraini”. Nel nord, informa in un discorso alla nazione, continua l’attacco a Desna “con molti morti”, mentre “sono costanti gli attacchi alla regione di Odessa e sulle regioni dell’Ucraina centrale. Il Donbass è completamente distrutto”.
Il procuratore di Kiev: 232 bambini uccisi finora
E’ il procuratore generale ucraino a stilare un nuovo, drammatico bilancio: sono 232 i bambini uccisi e 427 quelli rimasti feriti nel Paese dal 24 febbraio, giorno dell’inizio della guerra con la Russia. Il maggior numero di vittime si registra nelle regioni di Donetsk, di Kiev, di Kharkiv e di Chernihiv. Intanto i russi guadagnano terreno nel Donbass, ma secondo i servizi segreti occidentali la loro avanzata è lenta. I loro bombardamenti a Luhansk, nelle ultime 24 ore , hanno ucciso 13 civili, in un’area dove le truppe di Mosca hanno lanciato un’offensiva.
Uno stallo che potrebbe favorire la ripresa delle trattative
Nella serata di ieri, mattina per gli Stati Uniti, il Senato di Washington ha dato il via libera al pacchetto di aiuti militari e umanitari all’Ucraina. La Nato, intanto, prevede settimane di stallo fra i due eserciti. Una situazione che, secondo alcuni osservatori, potrebbe favorire la ripresa delle trattative per un cessate il fuoco. Come si augura il premier italiano Draghi, che in un’informativa al Senato dichiara “Dobbiamo portare subito Mosca al tavolo dei negoziati”.
Onu: con la guerra per tutto il 2022, poveri 9 ucraini su 10
Da registrare un nuovo colloquio telefonico tra i capi di stato maggiore russo Gerasimov e statunitense Milley. Con l’Onu che esorta Russia e Ucraina a riprendere i colloqui di pace e il coordinamento che ha consentito le evacuazioni da Mariupol, ma intanto, attraverso il suo Programma di sviluppo, avverte che nove ucraini su 10 che cadranno in povertà, se la guerra continuerà fino alla fine dell’anno. Prima del 24 febbraio i poveri nel Paese erano solo il 2,5 per cento.