Guerra in Ucraina, si combatte a Bakhmut. La Russia a corto di armi

Vatican News

Il conflitto nel Paese sembra essersi concentrato tutto nella cittadina del distretto orientale del Donetsk. L’ordine che arriva da Kyiv è di resistere a oltranza. Sul fronte diplomatico, la guerra tiene banco anche a New York dove la Russia dovrebbe assumere la presidenza del Consiglio di Sicurezza ONU in aprile. Intanto, da Pechino arriva la smentita sulla fornitura di armi a Mosca

Stefano Leszczynski – Città del Vaticano

Proprio là dove tutto sembrava perduto si concentra non solo una delle più sanguinose battaglie militari della guerra in Ucraina, ma anche l’origine di un nuovo dramma. Sulla battaglia di Bakhmut arrivano nuove accuse allo Stato maggiore russo dal capo della divisione Wagner, Prigozin, per l’incapacità di avanzare sul terreno e di fornire munizionamento ai militari russi. Accuse che sembrano aver irritato in molti al Cremlino.

La difesa di Bakhmut

Il presidente Volodymyr Zelensky intanto ha smentito che ci sia una ritirata in programma e ha annunciato l’invio di nuovi rinforzi. E proprio mentre il tritacarne di Bakhmut – come ormai è stato soprannominata la città – continua il suo lavoro, alle Nazioni Unite è in corso la battaglia diplomatica per impedire a Mosca di assumere in aprile la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza.

Armi a Mosca

Anche Pechino sembra mettere le mani avanti dopo aver fermamente respinto le accuse di Washington di fornire armi alla Russia e accusa indirettamente gli USA di soffiare sul fuoco del conflitto. Dall’Unione europea invece arriva la promessa di nuovi aiuti militari per sostenere Kyiv e l’annuncio della nascita entro l’estate di un Centro sui crimini di guerra russi in Ucraina.