Guerra in Ucraina, Parolin: rispetto dei diritti umani e scambio dei prigionieri

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Il segretario di Stato, in video-conferenza con la Commissaria per i diritti umani della Federazione Russa, ha ringraziato l’Ombudslady russa per il ruolo nella liberazione di due sacerdoti ucraini e ricordato la necessità di salvaguardare i diritti umani fondamentali sanciti dalle Convenzioni Internazionali. Focus sull’assistenza ai militari ucraini prigionieri nella Federazione Russa e sul reciproco scambio dei soldati detenuti

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Il cardinale segretario di stato vaticano, Pietro Parolin, ha ringraziato le autorità russe per la liberazione di due sacerdoti ucraini, Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta, padri della congregazione del Santissimo Redentore liberati nel giugno scorso, ed è tornato a sollecitare il rispetto dei diritti umani e lo scambio dei prigionieri di guerra catturati nel corso del conflitto tra Russia ed Ucraina. Lo ha fatto in una video-conferenza con Tatiana Moskalkova, commissaria per i diritti umani della Federazione Russa, avvenuta lo scorso 16 settembre di cui dà notizia oggi un comunicato della Santa Sede.

“Durante il colloquio – si legge nella nota – il cardinale segretario di Stato, oltre a ringraziare l’Ombudslady russa per il ruolo che ha svolto nella liberazione di due sacerdoti ucraini, ha ricordato la necessità di salvaguardare, nel contesto dell’attuale conflitto, i diritti umani fondamentali sanciti dalle Convenzioni Internazionali e ha trattato alcuni temi di carattere umanitario. In particolare, egli ha fatto riferimento all’assistenza ai militari ucraini prigionieri nella Federazione Russa e al reciproco scambio dei soldati detenuti in Russia e Ucraina”.