Guerra in Medio Oriente, si infiamma la frontiera con il Libano

Vatican News

Il primo ministro israeliano Netanyahu convocherà il suo gabinetto di sicurezza questa sera, 4 luglio, per discutere le nuove posizioni di Hamas su un possibile accordo per il cessate il fuoco a Gaza, dove le vittime salgono a oltre 38 mila

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Dopo l’annuncio da parte di Hezbollah di aver lanciato cento razzi contro Israele – come reazione all’uccisione da parte di Israele di un alto comandante dei miliziani sciiti, alleati dell’Iran – si sono intensificati nelle ultime ore di ieri, 3 luglio, gli scambi di fuoco tra il partito armato libanese e l’esercito israeliano. Secondo fonti della sicurezza libanese, riferisce l’agenzia stampa italiana Ansa, Hezbollah ha preso di mira diverse località in Alta Galilea a ridosso della linea del fronte, colpendo in particolare l’area contesa di Kfar Shuba e le Alture del Golan, il quartier generale della Divisione 210 dell’esercito israeliano a Nafah, quello della difesa area a Kila’a e quello della 769ma brigata israeliana a Kiryat Shmona. Così, la guerra non dichiarata tra Israele e Hezbollah scivola ogni giorno di più verso una escalation militare totale. Intanto sembra aprirsi un nuovo spiraglio per un accordo sul cessate il fuoco e sugli ostaggi a Gaza. 

La risposta israeliana in Libano ai razzi degli Hezbollah

Media libanesi riferiscono di attacchi aerei e di artiglieria israeliani su località nel sud del Libano nei distretti di Marjayoun e Bint Jbeil. In particolare sono state colpite Aita Shaab, Khiam, Deir Siryan, Kfar Kila, Taybe e Markaba. Il comandante ucciso, come ha confermato l’Idf, è Abu Ali (o Muhammad Nimah) Nasser, responsabile di uno dei tre settori del Libano sud. Comandava, secondo le stesse fonti, il gruppo Aziz, una delle tre divisioni regionali di Hezbollah al confine con Israele. È stato colpito in un attacco con un drone ad al Hawsh, a est di Tiro, 90 chilometri a sud di Beirut. Ricopriva un incarico, ha spiegato l’esercito, pari a quello di Taleb Abdallah, altro comandante militare di Hezbollah ucciso l’11 giugno scorso. “Nasser – ha detto il portavoce militare – era responsabile del lancio dei missili anti tank e dei razzi dal sud-ovest del Libano verso Israele”. “Stiamo colpendo duramente Hezbollah – ha dichiarato il ministro della difesa israeliano Gallant – e siamo in grado di intraprendere qualsiasi azione necessaria in Libano o a raggiungere un accordo da una posizione di forza. Preferiamo un accordo, ma se la realtà ce lo impone, sapremo combattere”. La linea del fiume Litani è quella oltre la quale Israele vuole ritornino gli Hezbollah. 

Gabinetto di sicurezza di stasera, discussione per cessate il fuoco 

Il Primo Ministro israeliano Netanyahu convocherà il suo gabinetto di sicurezza questa sera, 4 luglio, per discutere le nuove posizioni di Hamas su un possibile accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Israele ha ricevuto ieri la risposta di Hamas a una proposta resa pubblica a fine maggio dal presidente americano Biden, che prevedeva il rilascio di circa 120 ostaggi detenuti a Gaza e un cessate il fuoco nell’enclave palestinese. Un funzionario palestinese vicino allo sforzo di mediazione ha dichiarato all’agenzia Reuters che Hamas ha mostrato flessibilità su alcune clausole, il che consentirebbero di raggiungere un accordo quadro se Israele lo approvasse. Hamas ha affermato che qualsiasi accordo deve porre fine alla guerra e portare al completo ritiro di Israele da Gaza. Israele sostiene che accetterà solo pause temporanee nei combattimenti finché Hamas non sarà sradicato. Il piano prevede il rilascio graduale degli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza e il ritiro delle forze israeliane nelle prime due fasi, nonché la liberazione dei prigionieri palestinesi. 

Gaza supera 38mila morti, proteste in Israele per nuove elezioni 

Molti palestinesi a Khan Yunis, che erano ancora alla ricerca di un riparo in seguito all’ordine di evacuazione di martedì scorso e che ha incluso anche la città di confine di Rafah, hanno dormito sulla strada perché non riuscivano a trovare tende. Gli aerei e i carri armati israeliani hanno bombardato diverse aree nel nord di Gaza, nelle zone di Shejaia, Sabra, Daraj e Tuffah, uccidendo diversi palestinesi, tra cui bambini, e ferendone altri, hanno dichiarato i funzionari sanitari. Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che a Gaza il bilancio dei morti palestinesi in quasi nove mesi di guerra ha superato i 38.000, con 87.445 feriti. Ha informato inoltre che i generatori del Nasser Medical Complex di Khan Younis, l’unico ospedale principale ancora funzionante, avrebbero esaurito il carburante nel giro di poche ore e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali per ottenere aiuto a garantire forniture fresche. Nel centro di Israele, intanto, manifestanti anti governo hanno bloccato questa mattina due strade chiedendo nuove elezioni. La situazione di conflitto a Gaza, dove l’Idf continua ad operare nel sud della Striscia, e la crescente tensione al nord, avrebbe portato Israele, secondo l’ong Peace Now, a prendere due provvedimenti molto contestati. Il primo riguarda la designazione di “terra statale” di 2.965 acri nella Valle del Giordano, idonei dunque per lo sviluppo futuro, il maggiore intervento di questo tipo dalla firma degli Accordi di Oslo del 1993. Al tempo stesso, l’ong ha fatto sapere che a giorni il Consiglio di pianificazione discuterà piani per la costruzione di 6.016 unità abitative in dozzine di insediamenti ebraici in Cisgiordania.