Grech: con il Rosario a San Pietro Maria diventa luce per la Chiesa in cammino

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Il segretario generale del Sinodo riflette sulla massiccia partecipazione agli appuntamenti di preghiera del sabato sera organizzati dalla Basilica Vaticana in questo mese di maggio. “C’è bisogno di spiritualità e di religiosità popolare: le processioni e i momenti d’insieme alimentano il senso di comunità”

Eugenio Bonanata – Città del Vaticano

Quarto e ultimo appuntamento, sabato prossimo 27 maggio, con la processione e il Rosario in Piazza San Pietro. A guidare la preghiera questa volta sarà monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. E si spera nel bel tempo, al contrario della pioggia che ha minacciato alcuni appuntamenti come quello di sabato scorso presieduto dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo. “La gente ha superato anche questa difficoltà e ha accolto l’invito”, afferma il porporato maltese. “Quella sera – aggiunge – ho telefonato al cardinale Gambetti per chiedere se il Rosario fosse ancora in programma o cancellato a causa del maltempo”.

Religiosità e pietà popolare

Il cardinale Grech ripete che è stata davvero una bella esperienza vedere così tante persone radunate per la preghiera attorno alla Madonna. “Un momento simbolico”, dice. “Guardando la gente dal sagrato con le candele accese nella notte ho pensato proprio questo: Maria anche oggi è la colonna di luce per la Chiesa che è in cammino”. La partecipazione crescente è un dato su cui conviene riflettere. Probabilmente conferma il bisogno di spiritualità da parte di tante donne e di tanti uomini del nostro tempo? “Non solo”, risponde il cardinale: “C’è anche un bisogno di religiosità e di pietà popolare. Purtroppo – osserva – delle volte guardiamo al fenomeno con un occhio un po’ negativo. Tuttavia, la religiosità popolare, le processioni, i momenti di incontro hanno un significato profondo perché alimentano questo senso di comunità, di popolo di Dio che cammina insieme”.

Ascolta l’intervista al cardinale Mario Grech

La Madonna di Ta’ Pinu

Il porporato non nasconde l’orgoglio per la piccola icona mariana che tiene al suo fianco. “È la mia Madonna”, esclama spiegando che si tratta di una immagine della Madonna di Ta’ Pinu custodita all’interno del santuario nazionale sull’isola di Gozo che Papa Francesco ha visitato il 2 aprile 2020 nell’ambito del suo pellegrinaggio a Malta. “È un luogo molto amato dai maltesi”, sottolinea. “Anche io ho vissuto ai piedi di Maria di Ta’ Pinu, perciò – confida – ho messo il mio ministero sotto la sua protezione”.

Preghiere in tutto il mondo

Sulla scia delle richieste di Francesco di intensificare la preghiera alla Madonna per la pace, nei mesi scorsi la segreteria generale del Sinodo ha contattato tutte le diocesi del mondo invitandole ad organizzare momenti di preghiera presso i santuari mariani nazionali in questo mese. “Sono rimasto assai sorpreso dalle risposte e dalle iniziative spirituali e religiose che i vescovi hanno preso nelle loro diocesi”. Grech ricorda in particolare l’appello per il 31 maggio giorno della festa della visitazione: “C’è tanta attività programmata per la ricorrenza”, sottolinea.

In preparazione per il Sinodo

Il cardinale, inoltre, accenna all’ultimo incontro con il Papa avvenuto lo scorso 22 maggio. “Come sempre – racconta – Francesco è molto attento a seguire i passi di preparazione che stiamo facendo in vista del Sinodo”. L’apertura dell’assemblea, prevista il 4 ottobre, sarà preceduta il 30 settembre da una veglia di preghiera ecumenica in Piazza San Pietro e da un ritiro spirituale. La prossima tappa sarà a breve: “Fra pochi giorni pubblicheremo l’Instrumentum laboris”.