Gli auguri della Presidenza CEI a Papa Francesco

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«Tutti noi credenti dobbiamo riconoscere questo: al primo posto c’è l’amore, ciò che mai dev’essere messo a rischio è l’amore, il pericolo più grande è non amare (cfr 1 Cor 13,1-13)».

(Fratelli tutti, 92)

Beatissimo Padre,

nella giornata in cui compie gli anni, la Chiesa che è in Italia nel porgerLe gli auguri eleva al Signore la Sua preghiera di lode e di ringraziamento.

Può sembrare paradossale inviare un messaggio di auguri utilizzando le stesse parole della persona festeggiata. Eppure, l’orizzonte di senso che Lei, Santità, ha aperto con l’Enciclica “Fratelli tutti” supera ogni confine e libera i cuori.

«Al primo posto c’è l’amore»: non è un semplice slogan, ma la radice della nostra fede. È per amore che Dio s’incarna nella nostra storia. È per amore che prende la nostra natura umana. È per amore che muore in croce. E lo fa proprio per donare questo tesoro prezioso: l’amore.

«Ciò che mai dev’essere messo a rischio è l’amore»: è il principio che muove ogni nostra azione. Se l’amore viene tradito, il sentiero del nostro cammino diventa tortuoso. L’amore non è semplice segnaletica, ma è la stessa strada su cui siamo chiamati a camminare.

«Il pericolo più grande è non amare»: chiudere i cuori è aridità; è alimentare la «cultura dello scarto». L’amore sostiene una Chiesa che accorcia le distanze, che è vicina alle persone, che s’incarna nella loro storia, ora così segnata dalla pandemia, che s’inginocchia, fascia e cura le ferite.

Grazie Padre Santo,

per averci ricordato la fonte dell’amore. Nell’assicurarLe la preghiera di tutte le nostre Comunità, Le rinnoviamo l’impegno a vivere con gratitudine e speranza il Suo insegnamento e la Sua testimonianza di vita. Su un tracciato sicuro: l’amore!

La Presidenza

della Conferenza Episcopale Italiana

Roma, 17 dicembre 2020