Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
“Ogni ragazzo è come uno strumento musicale preziosissimo, un pezzo unico che si accorda con gli altri in un’orchestra e suonare un’unica, splendida armonia”. Ciascuno è chiamato a suonare lo spartito per il proprio strumento, “seguendo però il brano musicale che il direttore d’orchestra, che è Gesù, ci offre attraverso il suo spartito, il Vangelo”. Il segretario nazionale di Missio ragazzi, l’organismo pastorale della Cei creato 15 anni fa per “promuovere la dimensione missionaria” nella Chiesa italiana, don Valerio Bersano, spiega così le suggestioni create dal tema “Orchestriamo la fraternità” scelto per la Giornata missionaria dei ragazzi (Gmr) del 2021, che si celebra in Italia e nel mondo il 6 gennaio, festa dell’Epifania.
Il legame con l’ottobre missionario: tessitori di fraternità
Un tema che si lega a quello indicato per la Giornata mondiale missionaria celebrata il 18 ottobre 2020, “Manda me! Tessitori di fraternità”, ispirato al messaggio di Papa Francesco. Un’ invito ad essere testimoni, come chiede il segretariato internazionale della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, che promuove questa Giornata dal 1800, ai bambini e ragazzi di tutto il mondo tra i 6 e i 14 anni.
Accordare la nostra vita con quella dei fratelli
Si tratta di un’iniziativa di preghiera e solidarietà che Missio accompagna con un sussidio per animare la Messa in una Giornata che può essere celebrata, secondo le esigenze della comunità parrocchiale, anche in una domenica vicina, come quella della festa del Battesimo di Gesù. “Orchestriamo la fraternità” spiega don Valerio nell’editoriale de “L’animatore missionario”, la rivista di Missio per gli animatori italiani, è l’invito ad accordare “la nostra vita con la vita dei nostri fratelli e amici”, creando “così la melodia della mondialità fra uomini e donne custodi gli uni degli altri”.
Cinque progetti da sostenere, dall’Albania al Burkina Faso
L’equipe nazionale di Missio ha preparato le immaginette con la preghiera per la Gmr, realizzata quest’anno dai bambini del primo anno di catechismo della parrocchia di San Lino a Roma, da distribuire durante la Messa. Nel libretto della Giornata non manca poi la sezione “Un soldino per…” che presenta cinque progetti, uno per continente, che ogni comunità parrocchiale può decidere di sostenere con i ragazzi. Con tutte le offerte dei ragazzi missionari d’Italia, si riuscirà, come ogni anno, ad assicurare ad altri bambini ciò di cui hanno bisogno. La descrizione di ogni progetto è accompagnata da uno strumento musicale tipico del Paese.
Gli strumenti di ogni Paese all’altare con il salvadanaio
Una riproduzione in cartone del N’goni per il Burkina Faso, Il Khèn per la Cambogia, il Kundu per la Papua Nuova Guinea, la Qifteli per l’Albania e la Marimbula per Haiti, saranno portati all’altare insieme ai salvadanaio con le offerte dei ragazzi. Accompagnati da questa preghiera: “Signore Gesù, ti presentiamo gli strumenti musicali con cui i nostri fratelli del mondo suonano e fanno festa insieme. Che non manchi mai a questi piccoli la spensieratezza e la gioia”.
Don Bersano: ragazzi chiamati a fare la loro parte
Chiediamo a don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio, di spiegarci la scelta del tema di quest’anno e il legame con la situazione che il mondo sta vivendo a causa della pandemia:
R. – La Giornata missionaria dei ragazzi che celebriamo tutti gli anni si propone di aprire la mente e il cuore dei ragazzi sulla mondialità, e l’orchestra ci pare possa essere l’immagine più bella e variegata del mondo dei ragazzi e dei ragazzi di tutto il mondo. E prendiamo il riferimento al tema della Giornata missionaria dell’ottobre scorso, quando l’invito era quello di tessere relazioni fraterne. Per questo l’idea dell’orchestra e del lavorare insieme, di impegnarci insieme, ci offre tanti spunti.
Nel tema c’è anche un legame con l’Enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti?
R. – L’ Enciclica è arrivata provvidenzialmente a lavoro preparatorio ultimato, quindi si pone proprio in questa stessa linea. Cerchiamo di concretizzare l’invito che Papa Francesco fece lo scorso anno per la Giornata e il mese straordinario della missione, quando poi ci parlò, anche nello scorso messaggio, di un invito a dare la risposta di Isaia. “Chi manderò?” chiede Dio, e il profeta risponde: “Manda me, sono qui, sono disponibile”. Per questo cerchiamo di lavorare proprio nel tessere fraternità, e nell’orchestrare fraternità con tutti i ragazzi. E’ molto interessante questa immagine della fraternità legata all’orchestra proprio per il fatto che ogni ragazzo è come uno strumento che suona insieme a tutti gli altri. Tutti siamo strumenti, e siamo pezzi unici, originali, preziosissimi che si accordano per creare un’unica armonia. Ciascuno è chiamato a suonare la propria parte, a dare il meglio di sé.
La musica, infatti… Stando a contatto con i ragazzi iperconnessi di oggi, vi siete resi conto che la musica e il canto sono un mezzo per coinvolgerli molto forte?
R. – Certo! La musica abbatte ogni barriera, coinvolge, tocca anche le corde interiori delle nostre sensazioni e delle emozioni di tutti, adulti e anche ragazzi.
Crede che i ragazzi italiani abbiano colto la prima lezione della pandemia: non ci si salva da soli, bisogna vincere isolamento ed egoismo?
R. – Sicuramente questo tempo ha toccato soprattutto loro, perché i ragazzi non possono vivere senza relazioni frequenti, senza coltivare l’amicizia, di giorno in giorno. Quindi questo momento è stato particolarmente pesante, soprattutto per loro e ascoltandoli devo dire che loro sono effettivamente attenti a coltivare, in tutti i modi possibili, la loro amicizia. E’ una cosa che anche loro hanno sentito come è particolarmente pesante, ma hanno reagito positivamente, direi.
Nel messaggio che volete lanciare con il tema “Orchestriamo la fraternità” c’è anche il concetto che solo creando armonia nell’umanità, potremmo uscire più forti e umani da questa crisi?
R. – Questo è il tema che frequentemente emerge da tanti anni, perché poi è il tema del lavorare insieme, del costruire relazioni e di rendere così il mondo migliore. Non c’è un’altra strada: migliorando noi stessi e dando il nostro rapporto perché ci sia nel mondo più solidarietà, più fratellanza. Questi temi di fatto cambiano noi stessi e cambiando noi stessi cambiano il mondo. Siamo molto ottimisti in questo senso.
Quale bilancio si può fare dell’adesione alla Giornata nelle parrocchie e della raccolta solidale, negli anni scorsi?
R. – Posso dire che le iniziative stanno coinvolgendo tantissime comunità. Alcune le conosciamo noi direttamente, perché ne facciamo parte, molte ci raccontano le iniziative durante l’anno. E moltissime comunità certamente coinvolgono i ragazzi, però magari non ci informano sul ritorno di queste iniziative. Il cuore è aperto al mondo, e i ragazzi sono attentissimi a concretizzare, anche nel sostegno dei vari progetti che vengono proposti, scelte che sono piccoli segnali di una sensibilità che si sta aprendo al mondo.
Ricordiamo in conclusione che l’indicazione è di celebrare la Giornata missionaria dei ragazzi il 6 gennaio, ma se la parrocchia lo fa la domenica successiva non c’è nessun problema…
R. – Esatto, anche perché l’intento è quello di coinvolgere i ragazzi e di farli sentire parte, come dice il tema e anche il manifesto di quest’ anno, all’interno della loro orchestra dove l’armonia è quella poi che il direttore d’orchestra, che è Gesù, ci offre attraverso il suo spartito, il Vangelo. Per questo offriamo di fatto un percorso con una data, il 6 gennaio, l’Epifania, ma che può essere vissuta anche in un’altra occasione nella vicinanza di questa festa natalizia.