Chiesa Cattolica – Italiana

Giornata del sostentamento del clero, Cei: l’importanza di essere comunità

Debora D’Angelo – Città del Vaticano

I sacerdoti da sempre a fianco della comunità si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti. La loro missione è ricordata in particolare questa domenica 18 settembre durante la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane: un modo per ringraziarli del loro operato di vicinanza e sensibilizzare sull’importanza delle offerte deducibili. Queste ultime sono destinate all’Istituto Centrale Sostentamento Clero e permettono di garantire il sostegno all’attività pastorale dei sacerdoti diocesani.

È responsabilità di ogni fedele partecipare, considerando che da oltre 30 anni, infatti, non ricevono più uno stipendio dallo Stato. Le offerte raggiungono circa 33.000 sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e circa 3.000, ormai anziani o malati dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. Un contributo importante per non dimenticare il valore dell’impegno dei membri della comunità nel provvedere alle necessità dei sacerdoti e sottolineare la gratitudine nei loro confronti, come ci spiega Massimo Monzio Compagnoni responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – Cei:

A Novembre una campagna dedicata ai sacerdoti

“È una giornata molto importante perché ci permette di ricordare che il sostentamento dei sacerdoti è affidato a noi e di mettere in evidenza il concetto di comunità. A novembre ci sarà una campagna focalizzata sulla figura del sacerdote e della comunità, e la raccolta delle offerte all’interno delle parrocchie”.

Nel rapporto tra fedeli e sacerdoti in un contesto più ampio come quello della comunità, questa Giornata ci serve anche per ricordare il peso dell’aiuto reciproco?

Mi piace sempre ricordare una frase che disse il cardinal Nicora: “Questo sistema economico di sostegno dei sacerdoti era un pò come sentirsi parte di qualcosa a tal punto da farlo apparire una pratica normale”. Quindi, è proprio il concetto di reciprocità, di sentirsi parte di una comunità che con gioia esce dal proprio individualismo e si stringe intorno al proprio parroco. Essere uniti è un momento importante che dobbiamo trasmettere.

Le offerte deducibili come possono migliorare l’operato dei sacerdoti nel servizio dei fedeli?

Da un lato permettono al sacerdote di dedicarsi completamente al suo servizio pastorale, dall’altro di sentirsi sostenuto da persone che gli vogliono bene. La Chiesa non è ricca, come spesso si pensa, ma vive delle offerte che riceve annualmente. Tutti noi abbiamo bisogno di essere amati: essere vicino aiuta il sacerdote a compiere meglio la propria missione. Stiamo investendo tanto per riscoprire il concetto di comunità e recuperare il rapporto con i sacerdoti all’interno delle parrocchie. Abbiamo iniziato diversi progetti ricostruendo la rete degli incaricati che si danno da fare per raccontare all’interno delle parrocchie le motivazioni per cui esiste questo sistema di sostegno economico della Chiesa. Questo credo che permetta di migliorare notevolmente il rapporto fra la comunità e il sacerdote.

Ascolta l’intervista a Massimo Monzio Compagnoni
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