Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Anche monsignor William Shomali, vicario patriarcale latino della Giordania, ha celebrato Messa nella nuova chiesa di San Paolo Apostolo di Jubeiha, a circa 10 chilometri a nord-ovest di Amman, in Giordania. I lavori sono stati completati, dopo più di quattro anni, a dicembre e la prima celebrazione eucaristica si è svolta a Natale. Monsignor Shomali ha fatto visita alla parrocchia il 14 febbraio scorso.
La storia della parrocchia
L’idea di fondare una parrocchia a Jubeiha, riferisce il portale del Patriarcato latino di Gerusalemme, risale al 1984. La ebbe don Labib D’Aibes, costatando che la comunità cristiana stava crescendo. La costruzione di una scuola parrocchiale ha portato ad un ulteriore aumento dei cristiani, costretti poi ad assistere alle messe nell’atrio del plesso scolastico. Nel 2016 si è pensato ad un nuovo edificio che permettesse di celebrare con più agio le liturgie e di partecipare meglio alla vita parrocchiale, così grazie ai fondi raccolti dalla comunità locale e alla generosità di donatori privati il progetto ha cominciato a prendere vita.
A donare il terreno per la costruzione della chiesa è stato un parrocchiano e cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Omar Naber, che ha anche contribuito alle prime fasi di costruzione. Altri fondi sono stati offerti, nel corso degli anni, dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. Nel marzo dello scorso anno, quando la pandemia di Covid-19 ha raggiunto anche la Giordania, il governo ha imposto il lockdown, i lavori sono stati bloccati. Ripresi a giugno, sono stati ultimati a fine anno. La chiesa di San Paolo Apostolo può ospitare circa mille fedeli ed è dotata di diversi servizi. Oggi Jubeiha conta 1.200 famiglie di rito latino, alla nuova parrocchia spetta la cura delle anime della parte settentrionale del Governatorato di Amman, che comprende ben 12.000 cristiani.