Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Le violenze sono scoppiate, nel Venerdì della preghiera islamica, innanzitutto sulla Spianata delle Moschee per poi estendersi a tutta la città vecchia, in particolare nel complesso della moschea di Al-Aqsa. La polizia è intervenuta nel corso di una manifestazione palestinese. “Il governo israeliano è responsabile degli eventi a Gerusalemme e delle loro conseguenze”, ha detto il presidente Abu Mazen in un discorso televisivo. Controaccusa da parte dello Stato ebraico al leader palestinese, ritenuto “responsabile degli sviluppi pericolosi e degli attacchi avvenuti a Gerusalemme e delle relative conseguenze”. A completare una giornata ad alta tensione quanto avvenuto in Cisgiordania. Le forze israeliane hanno sventato un attacco a colpi di arma da fuoco avvenuto nei pressi della base militare israeliana di Salem, vicino Jenin, nel nord della regione, dove sono stati uccisi due palestinesi e un altro ferito gravemente.
La preoccupazione dell’Ue
La situazione di tensione venutasi a creare a Gerusalemme e in Cisgiordania ha destato la preoccupata attenzione dell’Unione Europea. Per voce del portavoce dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, Peter Stano, Bruxelles afferma che “la violenza e l’istigazione sono inaccettabili ed i responsabili di tutte le parti devono risponderne. L’Unione Europea invita le autorità ad agire con urgenza per allentare le attuali tensioni a Gerusalemme”. Stano esorta, inoltre, leader politici e religiosi di tutte le parti a mostrare moderazione e responsabilità e fare ogni sforzo per calmare una situazione sempre più instabile”. Stano poi conclude con un cenno agli sgomberi di famiglie palestinesi a Sheikh Jarrah e in altre zone di Gerusalemme Est. “Tali azioni sono illegali ai sensi del diritto internazionale umanitario – ha detto – e servono solo ad alimentare le tensioni sul campo”.