Isabella Piro – Città del Vaticano
È stato presentato oggi, 18 marzo, un “Rapporto indipendente sulla lotta agli abusi sessuali nell’Arcidiocesi di Colonia”, in Germania, commissionato ad ottobre 2020 dall’arcivescovo locale, cardinale Rainer Maria Woelki, e frutto di un’indagine svolta in modo indipendente dallo studio legale Gercke & Wollschläger.
Il Documento sulle violazioni e i responsabili
Il documento, ampio oltre 800 pagine – informa il sito web diocesano – copre “il periodo che va dal 1975 al 2018 ed esamina in dettaglio 236 fascicoli, con l’obiettivo di identificare, nel modo più specifico possibile, eventuali mancanze e violazioni legali esistenti, nonché i responsabili”. In particolare, il Rapporto riferisce di 314 vittime di abusi sessuali, tutti minori tranne uno, e di 202 aggressori, di cui quasi due terzi appartenenti al clero. Come primo atto, il cardinale Woelki ha temporaneamente sollevato dall’incarico il vescovo ausiliare di Colonia, monsignor Dominikus Schwaderlapp, e il vicario giudiziale, padre Günter Assenmacher, che sarebbero responsabili di violazioni di obblighi d’ufficio, ribadendo quanto detto in passato: la preoccupazione primaria è di creare chiarezza e, per quanto possibile, giustizia per coloro che sono stati vittime di abusi sessuali. Tra le altre persone che avrebbero compiuto violazioni degli obblighi nel trattare i casi di abuso, ci sarebbero anche l’arcivescovo di Amburgo Stefan Heße e l’ex vicario generale di Colonia Norbert Feldhoff, così come i cardinali arcivescovi già deceduti Joseph Höffner (1906-1987) e Joachim Meisner (1933-2017). Il cardinale Woelki, dal suo canto, non è accusato di violazioni. Dallo studio emerge anche una mancanza di responsabilità, chiarezza giuridica e trasparenza che hanno favorito il fenomeno degli abusi. Condizioni cambiate solo con l’istituzione di un centro di intervento nel 2015.
Il cardinale Woelki: sono profondamente colpito
“Gli incidenti e gli eventi menzionati” dal Rapporto – ha sottolineato il cardinale Woelki – “mi colpiscono profondamente. Gli ecclesiastici sono stati colpevoli di aver inflitto violenza alle persone a loro affidate. E in molti casi senza essere puniti per questo e – ancora peggio – senza che le persone colpite da questi abusi fossero prese sul serio e protette”. Questa è una forma di “copertura” – ha sottolineato, aggiungendo: “Ma una prima promessa è stata finalmente mantenuta: scoprire ciò che è stato e ciò che è. Per chiarire gli insabbiamenti e far luce su chi siano stati i responsabili”.Oltre che al cardinale Woelki, il Rapporto è stato consegnato in copia anche a Peter Bringmann-Henselder, membro del Comitato consultivo dell’Arcidiocesi, il quale ha commentato: “Come persone colpite dagli abusi, abbiamo dovuto aspettare a lungo questo importante passo avanti di chiarimento. Ma oggi sono contento che almeno questa promessa sia stata mantenuta”. Il 23 marzo, si terrà poi una seconda conferenza stampa in cui verranno presentate ulteriori dati, relativi soprattutto alla prevenzione degli abusi.