Chiesa Cattolica – Italiana

Gen Verde, nuovi concerti dal vivo: fondamentale l’incontro con la gente

Adriana Masotti – Città del Vaticano

Gen Verde Tour Italia 2021: si riparte! Dopo 18 mesi di lockdown più o meno stretto, arriva il momento tanto atteso dal Gen Verde e dal suo pubblico con la ripresa dei concerti dal vivo. Dopo numerose attività online, il Gruppo con il Tour Italia 2021 riprende dunque il contatto con la gente non mediata da internet che però ha mantenuto, nei mesi scorsi, forti i legami. Per il Gen Verde un’opportunità per condividere anche messaggi di speranza attraverso la musica e per ripartire insieme. Si inizia dall’Italia con alcune date in settembre e ottobre in diverse città del Nord a partire da Vicoforte (CN) il 19 settembre e poi Luino, in provincia di Varese, Sorbolo (PR), per finire con il concerto a Bergamo. 

Nancy Uelmen, al centro con il microfono

La gioia di ricominciare insieme alla gente

“Noi non abbiamo mai dato per scontata la presenza del pubblico nei nostri concerti – spiega Marita, componente del Gruppo -. Il pubblico è il fattore più importante e tutto quello che abbiamo da dire si potenzia se abbiamo qualcuno davanti a noi. E allora, dopo questi quasi 2 anni, ci sembra di riscoprire la bellezza di questo scambio prezioso che si genera tra noi e chi ci ascolta”. Nancy Uelmen, compositrice, cantante e tastierista del Gen Verde, originaria di Los Angeles, racconta ai microfoni di Vatican News l’importanza di questo nuovo percorso.

Ascolta l’intervista a Nancy Uelmen

Nancy, dopo tanta attività online, finalmente i concerti con la presenza del pubblico: voi come vivete questo momento?

Lo stiamo vivendo con grande gioia e anche con una grande attesa di incontrare la gente dal vivo dopo tutto questo tempo. Per noi,  come per tutti, quello che abbiamo visssuto è stato anche un momento per riflettere, per pensare, un momento per crescere tra di noi e andare più in profondità nel nostro rapporto e anche di grande creatività per trovare sempre il modo di raggiungere la gente, di starle vicino. Allora, si può immaginare adesso quanto ci sentiamo emozionate pensando che riprendiamo un tour, pur nei limiti imposti dal Covid-19, siamo molto emozionate al pensiero di poter incontrare la gente, perchè è proprio tutto diverso e, in fondo, il Gen Verde è nato soprattutto per questo.

Che concerto sarà quello che porterete in questo vostro prossimo tour?

Questo è un concerto acustico: ne abbiamo fatto uno online quest’estate che si chiamava Sounds of Summer dove abbiamo voluto proprio tirare fuori tutta la ricchezza di colori, di sonorità, di strumenti da tutto il mondo per esprimere questa esperienza di unità nella diversità che cerchiamo prima di tutto di vivere tra noi e che ha le radici proprio nel Vangelo, e abbiamo visto che lì nasceva qualche cosa di nuovo, questa ricchezza delle differenze, e allora abbiamo voluto restare nella scia di quel concerto completandolo e dove ci sono veramente tutti questi strumenti diversi e ci sembra che la musica sia molto ricca. Siccome, poi, siamo di tante provenienze diverse con tante voci diverse, vengono fuori proprio i colori di tutti i nostri Paesi e così ci sembra molto bello offrire questa esperienza di diversità e allo stesso tempo di unità, ed è questo anche che vogliamo portare alla gente.

E per quanto riguarda i testi, i contenuti? 

Nel concerto si sentirà un po’ questo percorso che abbiamo fatto insieme nei mesi di chiusura: ci sarà un pezzo recitato dove si parla proprio dell’esperienza della pandemia che si chiama Il silenzio. Ci sono dei momenti anche in quello che raccontiamo, tutto questo penso che sarà un modo per ripartire insieme, riflettendo su quello che abbiamo vissuto tutti, con questa nuova grande apertura. Almeno per me, posso dire che questa pandemia mi ha fatto riflettere tanto su come siamo tutti collegati, anche dal dolore, e quindi mi sento più consapevole di questo legame che c’è tra tutti noi con tutto il mondo. Quindi con questa nuova coscienza vogliamo ripartire anche per ricostruire, per curarci l’un l’altro e anche per curare insieme la terra. Ci sarà anche questo tema nel concerto, ed è qualcosa di nuovo.

Il Gen Verde in concerto

La scelta dei luoghi per questi primi concerti, Bergamo, la provincia di Varese ecc…, è una scelta che è stata fatta anche per quello che si è vissuto di recente in quella zona d’Italia in riferimento al Covid?

Anche, certo: l’idea di fare questo tour è nata proprio a metà dell’estate quando vedevamo che finalmente c’era la possibilità di farlo. In questo periodo eravamo sempre in attesa di questo momento e allora abbiamo pensato di lanciare un concerto abbastanza a portata di mano, per cogliere questa opportunità di uscire. Certamente, pensando a ciò che hanno vissuto, per esempio in Lombardia, è bello poter iniziare da lì, dove la sofferenza per la pandemia è stata così intensa. 

Nei mesi scorsi voi non vi siete mai fermate, avete sempre proposto la vostra musica online. Adesso, appunto, c’è questa possibilità di ritornare in presenza, però senza dimenticare l’esperienza fatta. So, infatti, che chi non potrà essere presente ai concerti, potrà comunque seguirli in streaming…

Sì, l’esperienza di questi ultimi 18 mesi è stata molto forte per noi, anche una sfida perché per realizzare i concerti online ogni volta bisogna inventarsi qualcosa. C’è proprio da stuzzicare la creatività per trovare sempre qualcosa di nuovo da offrire e noi vorremmo anche continuare tutto questo perché abbiamo visto che attraverso internet veramente abbiamo raggiunto tantissime persone che non sarebbe stato possibile raggiungere prima, siamo arrivate in tanti Paesi con questa possibilità. Quindi è una cosa che vogliamo mantenere senz’altro, percorrere tutte due le strade: gli spettacoli dal vivo e la nostra presenza sui social.

Voi siete una formazione artistica tutta al femminile, penso che vi sentiate particolarmente vicine alle donne nel mondo e oggi, in particolare, alle donne dell’Afghanistan. Lì, non ci sarà  più la musica per nessuno e per le donne sono già state annunciate altre limitazioni. Come vivete tutto questo?

La situazione delle donne in Afghanistan è proprio una grande sofferenza per loro e un grande dolore anche per noi e vogliamo senz’altro essere loro un sostegno con la preghiera o con quello che viviamo, e forse anche cercando di coscientizzare tutti su questa realtà. C’è da vivere per loro. Noi, dove siamo, cerchiamo di vivere con radicalità il Vangelo, cerchiamo di dare tutto, e per gli equilibri che esistono nel mondo, ci auguriamo che magari un’onda di questo amore possa arrivare anche a loro, che almeno sentano che dall’altra parte del mondo c’è qualcuno che vive per loro.

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